Dopo 20 anni sulla cresta dell’onda, il consumo di vino negli Stati Uniti potrebbe scontrarsi, per la prima volta, con un calo: nel 2016, secondo le previsioni dello State of the Wine Industry Report 2016 della Silicon Valley Bank, che verrà presentato domani in California, il mercato enoico potrebbe rallentare e addirittura decrescere. Alla base delle preoccupazioni di Rob McMillan, autore del report, il cambio generazionale in corso, tra Baby Boomers e Millenials, ancora il segmento con il consumo medio minore e, soprattutto, con la minor capacità di spesa. La buona notizia, almeno vista da qui, è che a pagare saranno soprattutto i produttori Usa, come dimostrano gli espianti di decine di migliaia di acri di vigneti nella Central Valleu della California, con i filari più pregiati che, invece, godranno di quotazioni sempre maggiori.
Del resto, se la paura è quella di un calo dei consumi, il 2016 confermerà il buon andamento del segmento premium, specie tra i vini importati, con le vendite di fine wine che cresceranno del 9-13%, contro il 14% del 2015.
Insomma, lo State of the Wine Industry Report 2016 della Silicon Valley Bank sembra smentire le previsioni dell’analisi Iwsr - International Wine & Spirits Research commissionata da Vinexpo, che parlava di una crescita dei consumi enoici in Usa dell’11% tra il 2015 ed il 2018. Resta intatto, invece, come detto, il potenziale delle etichette premium, con la vendita delle bottiglie sopra i 10 dollari che crescerà del 4-8% nel 2016.
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