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Vino & Contraffazione: falsi Brunello di Montalcino e Amarone della Valpolicella sequestrati nel magazzino di un ristorante di Copenaghen, in Danimarca. Nessun italiano indagato, si sospetta che il vino sia in realtà di provenienza spagnola

La contraffazione dei grandi vini, una vera e propria piaga per i nomi top di Francia, soprattutto in Asia, colpisce sempre di più anche le denominazioni più importanti dell’Italia del vino, e non troppo lontano da casa. Come racconta il caso, seppur non enorme nei numeri, delle 200 bottiglie di falso Brunello di Montalcino e 250 di altrettanto falso Amarone della Valpolicella, sequestrate dalla Guardia Forestale a Copenaghen, in Danimarca, nel magazzino di un ristorante. Un sequestro che risale al novembre 2015, spiega l’Ansa, e si sospetta che il vino contenuto nelle bottiglie possa essere di origine spagnola, ma ad accertarlo saranno le analisi chimiche sui campioni prelevati dalle bottiglie sequestrate, spiegano fonti vicine alle indagini condotte dal pm Aldo Natalini della Procura di Siena, in stretta collaborazione con i colleghi danesi.
L’indagine, come riportato dal quotidiano “La Repubblica - Firenze”,
è stata avviata nel 2014 a seguito dell’acquisto di alcune bottiglie da parte un cittadino danese che si è rivolto direttamente all’azienda produttrice di Montalcino, la Fanti, denunciando sospetti sul vino comprato. Sospetti poi confermati dall’azienda che si è rivolta al Consorzio di tutela facendo scattare le indagini. Attualmente risulta indagato il solo cuoco proprietario del magazzino dove erano conservate le bottiglie sequestrate e le ipotesi di reato sono frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
Le bottiglie di falso Brunello e Amarone erano vendute ad un terzo del reale valore di mercato. Dagli accertamenti in corso non risulterebbero italiani nell’organizzazione di contraffazione, le lenti della procura di Siena e dei colleghi di Copenaghen, dove è stato trasferito il procedimento, si starebbero concentrando su un imprenditore tedesco appassionato di vini e sul titolare dell’azienda spagnola con cui il cuoco indagato aveva stretto rapporti commerciali acquistando le bottiglie di falso Brunello e Amarone.

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