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Congresso Assoenologi - “Non si può pensare al futuro della viticoltura senza tenere conto del resto dell’agricoltura e degli altri problemi sul pianeta. Analisi globale, ma soluzioni regionali”. Così Hans Reiner Schultz (Hochschule di Geisenheim)

Italia
Hans Reiner Schultz, presidente Hochschule di Geisenheim

Non si può pensare al futuro della viticoltura senza tenere conto del resto dell’agricoltura e degli altri problemi sul pianeta. L’analisi deve avere respiro globale, ma le soluzioni sono regionali. È la riflessione di Hans Reiner Schultz, presidente della Hochschule di Geisenheim, tra i protagonisti del Congresso Assoenologi, a Verona (2-5 giugno, www.assoenologi.it).Per preconizzare il futuro del vino - ha argomentato Schultz - non si può non tenere conto delle dinamiche globali. Il rapido incremento della popolazione mondiale da un lato e la scarsità di aree dedicate alla coltivazione di prodotti alimentari, accompagnato dal cambiamento del clima dall’altro, saranno le problematiche principali che caratterizzeranno i prossimi decenni. L’aumento demografico spingerà sempre più sulle regioni vinicole per l’uso della terra. La scarsità di terreno agricolo avrà un impatto sempre più pronunciato in diverse aree viticole. Le mutate condizioni produttive porteranno alle sfide per un maggior rispetto dell’ambiente e delle risorse in tutta la catena produttiva. Per l’industria vinicola l’incertezza sugli effetti del cambiamento climatico sui prodotti vinicoli e su quali siano le possibilità/strategie di contrasto o attenuazione dei danni saranno di grande attualità. Tuttavia la domanda per i produttori rimarrà la medesima: come posso vendere il mio vino?”.
Esiste una grande variabilità delle aree viticole, in termini di varietà, condizioni climatiche, suoli, quindi, ha sottolineato Schultz “non esiste una sfida unica da affrontare, ma tante in relazione alle condizioni in cui si opera” e il nostro compito è trovare risposte a situazioni precise.
Come rispondere ai cambiamenti climatici? Oggi non ci sono più “scuole” nazionali perché è necessario lavorare su scala globale. Le condizioni che si stanno determinando in alcune aree ne toccheranno delle altre in un certo arco di tempo. Inoltre ci sono problematiche differenti e “trasversali” a seconda della localizzazione e del tipo di viticoltura: ad esempio eccessive esposizioni alla radiazione solare in vigneti in pendenza ovunque si trovino; disponibilità dell’acqua, ridotta per diminuzione delle precipitazioni invernali, o eccessiva per eventi temporaleschi seguiti da siccità. In ogni caso si assiste a un aumento della variabilità dei fenomeni. “L’andamento ciclico delle precipitazioni per esempio - ha spiegato Schultz - maschera la loro riduzione. D’altra parte è anche vero che le proiezioni di alcuni Autori circa la possibilità di coltivare alcune varietà sopra certe temperature si sono rivelate non veritiere. La temperatura è solo uno dei parametri da considerare. Ciclo dell’acqua e temperatura sulla Terra sono, infatti, accoppiati, e vanno considerate su scala globale”.
Il 70% dell’acqua è utilizzata in agricoltura, e nel 2050 considerando il cambiamento climatico ne servirà l’11% in più. Le produzioni di vegetali aumentano, uva compresa, e anche gli scarti: un terzo delle produzioni non vengono consumate o sono scartate per una media di 95-115 kg a persona in un anno. Il 20% dell’acqua usata in Ue e Usa potrebbe essere destinata ad altri usi e/o colture.
“Dobbiamo rapidamente - ha concluso Schultz - pervenire a portinnesti nuovi efficienti nell’uso dell’acqua, preservare la fertilità del suolo e la sua biodiversità in termini di specie presenti. Si manifestano continuamente nuove malattie e parassiti e la viticoltura adotta misure intensive di difesa: dobbiamo cercare alternative sostenibili. Difficilmente si utilizzano varietà resistenti, ma la genetica può dare un grande aiuto in particolare con le tecniche più recenti come la cisgenetica. Così come possono essere di grande aiuto nuove tecnologie e tecniche colturali combinate. Infine, ma molto importante, è l’implementazione di tecniche di produzione per i diversi tipi di vino basate su viticoltura di precisione, information technology e supporto alle decisioni. In un contesto globale queste possibilità di mitigazione dei danni dipendono dalle strategie regionali che si riuscirà a mettere a punto. Gli sviluppi tecnologici e i loro risultati possono avere un pronunciato impatto socio economico”.

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