Nel 2015, dopo anni di calo, la produzione di grappa si stabilizza sugli 80.000 ettanidri (un ettanidro corrisponde a 100 litro di alcol a 100 gradi, per cui si parla di circa 20 milioni di litri, ndr), una nicchia nell’norme panorama degli spirits mondiali, ma che inizia a ritagliarsi una fetta rilevante di mercato, come racconta la crescita del 12% delle spedizioni, specie verso i Paesi dell’Unione Europea. Ecco i numeri con cui AssoDistil (www.assodistil.it), l’associazione italiana dei distillatori, clebra i suoi 70 anni di attività, nella consapevolezza che “Soltanto il 26% dei nostri distillati è venduto all’estero - come dice Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Nazionale Acquaviti - è evidente che si può fare molto di più”. E ne sono consapevoli gli stessi distillatori, che secondo l’Indagine di Format Research sul primo trimestre 2016, hanno aumentato del 63% l’attività di esportazione negli ultimi tre anni. Al di fuori della Ue, gli sbocchi di mercato più diffusi sono il Nord-America, l’Europa dell’Est e l’Estremo Oriente.
Più in generale, a pesare sulla salute economica delle distillerie, sono le accise, aumentate del 30% tra l’ottobre del 2013 ed il gennaio 2015, e gli imprenditori del settore considerano questo onere fiscale un fattore di ostacolo alla competitività e allo sviluppo. In particolare, 8 aziende su 10 affermano di aver visto diminuire i loro fatturati nazionali a causa del reiterato aumento delle accise. Ci sono, però, anche nuove tutele, garantite dal decreto 747, che entrerà in vigore dall’1 agosto e, grazie a cui distillato potrà essere confezionato al di fuori dalla zona di produzione, vale a dire l’Italia, esclusivamente se spedito all’estero come prodotto finito. Non saranno quindi più consentite operazioni quali il taglio tra diverse partite, né edulcorazione, diluzione, refrigerazione, che permettevano ad imbottigliatori anche stranieri di intervenire sulla qualità del prodotto.
Al consumatore sarà quindi garantito che la Grappa che sceglie è quella originale del produttore, e non ha subito alcuna trasformazione. Sarà inoltre possibile menzionare la tipologia di contenitori in legno usati per l’invecchiamento della Grappa, come, ad esempio, la barrique.
“Festeggiamo i 70 anni di Assodistil anche grazie alla grappa - commenta ancora Cesare Mazzetti - che ha saputo evolversi da prodotto vecchio stile a distillato da meditazione, la cui immagine oggi compete con quella di cognac e whisky. E grazie al decreto “salva-grappa”, voluto dal Ministero delle Politiche Agricole, la nostra acquavite di bandiera ora può contare su una maggiore tutela dell’Indicazione Geografica, in grado di garantire l’autenticità del prodotto contro adulterazioni e frodi, che negli ultimi anni - conclude il presidente del Comitato Nazionale Acquaviti - hanno colpito il nostro settore”.
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