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È iniziato con un confortante +13% a gennaio, sul 2017, il 2018 dell’export del vino italiano. A dirlo, a Vinitaly, la Coldiretti, su dati Istat. Nasce il “Comitato di supporto alle politiche di mercato del vino”, guidato da Riccardo Cotarella

È iniziato con un confortante +13% a gennaio 2018, sul 2017, l’export del vino italiano, con un nuovo boom degli spumanti (+26%). A dirlo, in chiusura di Vinitaly, la Coldiretti, su dati Istat.
“Le misure neoprotezionistiche di Trump non si fanno ancora sentire sul vino e gli Usa - spiega Coldiretti - si confermano il primo cliente anche nel 2018, con una crescita del 18% dei consumi di vino Made in Italy, seguiti dalla Germania dove l’aumento è del 12%, e dal Regno Unito. Ma ottimi risultati si registrano anche in Francia (+14%), dove gli acquisti di vino italiano sono praticamente raddoppiati nel giro degli ultimi 10 anni, nonché sul mercato cinese (+16%) e su quello russo (+9%), nonostante le sanzioni continuino a penalizzare gravemente l’agroalimentare tricolore”.

E anche per supportare questa crescita, in seno a Coldiretti, è nato un “Comitato di supporto alle politiche di mercato del vino”, che sarà guidato da Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, con il professor Attilio Scienza (Università di Milano) e il dg di Ismea Raffaele Borriello, in un “tavolo” di cui, sottolinea l’organizzazione agricola, faranno parte cantine leadere del Belpaese come Bellavista, Donnafugata, Mastroberardino, Ceretto, Albino Armani, Cantele, Librandi, Casanova di Neri, Pasetti, Ermacora, Vespa Vignaioli e Cantina Due Palme.

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