Tutelare un microcosmo fatto di quasi 3.000 piccole aziende viticole distribuite su un territorio di 7.000 ettari di vigneto, quello del Soave, chiamato oggi a fare scelte concrete perché l’intero sistema produttivo possa continuare a remunerare con profitto fatica e investimenti, affrontando i mercati proponendo un Soave arricchito di nuovi valori e che può contare sull’unicità di un territorio, raccontato nella sua complessità e nelle sue differenze dalle 33 nuove unità geografiche aggiuntive, e ritrovando l’entusiasmo e lo spirito costruttivo che ha consentito al Soave di diventare un punto di riferimento per l’enologia del Belpaese. Ecco le sfide che si troverà ad affrontare il nuovo presidente del Consorzio vini Soave e Recioto di Soave, Sandro Gini, enologo, classe 1958 e titolare della griffe Gini, per il triennio 2018/2020, succedendo ad Arturo Stocchetti, che ha guidato la denominazione negli ultimi 14 anni. L’appuntamento per la prima uscita pubblica con Soave Preview, dal 17 al 20 maggio, dove sarà in assaggio la vendemmia 2017 del più importante vino bianco del Veneto e non solo, in un’edizione speciale che celebrerà, anche in questo caso, i 50 anni dal riconoscimento della Doc (www.ilsoave.com).
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