L’Italia come la Borgogna, il Sassicaia 2015 meglio del Romanée-Conti 2010: il quadro offerto dall’ultima settimana di contrattazioni sul mercato dei fine wine non è mai stato così positivo per il Belpaese che, come raccontano i dati del Liv-ex, nel periodo ha mosso con i propri vini il 14,7% del mercato, la stessa quota, appunto, della Borgogna. E se il Sassicaia, complice il riconoscimento del Wine Spectator, che l’ha messo in cima alla sua top 100 per il 2018, si conferma come il vino più acquistato sul mercato secondari, sia per volumi che per valori, arrivando a toccare le 1.740 sterline a cassa, ossia il 54% in più del prezzo a cui è stato rilasciato, alla posizione n. 4 c’è il Solaia 2015, portato alla ribalta da James Suckling, che l’ha messo al primo posto tra i vin italiani, definendolo “il più grande Solaia di sempre”, tanto da raggiungere una quotazione di 2.358 sterline a cassa. Come detto, però, è tutto il vino italiano a scalare posizioni, con l’Italy 100, l’indice dedicato alle ultime 10 annate in commercio delle 10 etichette più ricercate (Masseto, Ornellaia, Sassicaia, Solaia, Tignanello, Gaja Barnaresco, Giacomo Conterno Barolo Riserva Monfortino, Giacomo Conterno Barolo Cascina Francia, Antinori Guado al Tasso e Tua Rita Redigraffi) che negli ultimi 5 anni è cresciuto del 27,87%.
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