Sempre più forte sui mercati d’Italia e del mondo, sempre più attento alla sostenibilità, sempre più legato allo sport, come supporto ad eventi importanti, ma anche come driver di comunicazione, in Italia e nel mondo: è il Prosecco Doc, locomotiva economica del vino italiano, con 466 milioni di bottiglie immesse sul mercato nel 2018 (+6%) sul 2017, per un valore delle vendite al consumo di 2,3 miliardi di euro (+13,4%). Che dopo aver già legato il proprio marchio ad eventi sportivi come la SuperBike e la MotoGp, di cui è brindisi ufficiale sul podio, ma anche della Moto-E, il primo mondiale dedicato alle moto elettriche, ma anche alla Barcolana, la storica regata velica che si tiene ogni anno nel golfo di Trieste, sarà bollicina ufficiale anche dei Mondiali di Sci Alpino a Cortina nel 2021, si è fatto sostenitore anche della candidatura di Cortina alle Olimpiadi Invernali 2026. “Dove c’è sport c’è qualcuno che vince e brinda, ed il Prosecco è perfetto protagonista nel calice”, - ha sintetizzato a WineNews il presidente del Consorzio del Prosecco Doc, Stefano Zanette - nell’incontro, a Vinitaly, che ha celebrato questo legame con lo sport, insieme al vice direttore della Gazzetta dello Sport, Pier Battista Bergonzi, a Mitja Gialuz-Presidente di Barcolana, a Marc Saurina, direttore commerciale di Dorna, a Carlo Iacovini di Energica, ed al campione di sci Kristian Ghedina, Ambassador di Fondazione Cortina 2021. E nel fil rouge dello sport, in particolare nel legame con moto elettriche, vela e sci, si inserisce quello della sostenibilità, altro driver fondamentale per il futuro del Prosecco, con il Consorzio che, sulla scorta del protocollo Equalitàs, ha lanciato il progetto PRO.S.E.C.CO. Doc (PROgramma della Sostenibilità E del Controllo della COmpetitività della filiera vitivinicola ProseccoDOC) - coordinato da un gruppo operativo che vende in campo, otre al Consorzio, la Cantina di Conegliano e Vittorio Veneto, Le Carline di Piccini, Le Rive di Bonato Andrea & Luigi, Santa Margherita, Villa Sandi, Università di Padova - Cirve e Impresa Verde Treviso-Belluno - prototipo di sistema di gestione sostenibile della Denominazione che, come per la certificazione creata dalla società Equalitas (controllata da Federdoc e partecipata da CSQA-Valoritalia, 3A vino e Gambero Rosso), si muove sui pilastri ambientale, etico-sociale ed economico. Il tutto con l’obiettivo di arrivare in futuro ad avere una sostenibilità certificata a livello territoriale.
“Questa iniziativa - ha spiegato Zanette - per noi è molto importante, perché ci consente di verificare direttamente, sia con le aziende agricole sia con le cantine che potranno certificare il prodotto, quelle che sono le eventuali criticità e le reali possibilità di miglioramento, compresa la gestione dei costi a livello aziendale. Ciò è fondamentale per poter implementare il progetto e renderlo fruibile per tutto il nostro sistema produttivo, con l’intento di arrivare in futuro ad avere una sostenibilità certificata a livello territoriale. La sostenibilità oggi non è più solo un’esigenza della comunità, è anche una necessità per le aziende, perché richiesta dal mercato. Quindi partire per tempo e creare questa nuova mentalità è importantissimo. Il futuro è quello. Io sono un grande sostenitore di Equalitas e PRO.S.E.C.CO. DOC utilizza non a caso tutti i protocolli da essa proposta. Ciò anche per permettere alle cantine di ottenere questa stessa certificazione. Bisogna passare infatti attraverso la sostenibilità dell’azienda e del prodotto, però quello che vogliamo raggiungere come denominazione è l’aspirazione più alta, cioè la certificazione territoriale”.
“A Vinitaly 2018 - ha detto Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc - abbiamo premiato i primi pionieri di Equalitas, consapevoli della necessità di porre l’accento su un tema prioritario per il settore. Oggi invece ci presentiamo a Verona con una compagine ulteriormente rafforzata (con new entry come la Arnaldo Caprai, Allegrini e Tedeschi, ndr), e soprattutto con la ferma convinzione che la sostenibilità sia ormai un volano indispensabile per il futuro del nostro comparto. Con questa certificazione, dal canto nostro, indirizziamo le aziende a intraprendere dinamiche produttive basate su un approccio orientato alla salvaguardia a tutto tondo, quindi dalla cantina alla bottiglia, e soprattutto integrato nelle dimensioni ambientale, sociale ed economica. Un percorso sicuramente impegnativo ma fondamentale per essere competitivi sui mercati internazionali. Non è un caso, dunque, se sono sempre di più gli attori che aderiscono o guardano con interesse al modello Equalitas”.
Una attenzione alla sostenibilità che cresce, dunque, nel mondo Prosecco, e che, come detto, si declina anche nelle partnership con li mondo dello sport.
Come ha sottolineato Mitja Gialuz, Presidente della Società Velica di Barcola a Grignano e dunque l’organizzatore della “Barcolana”, che nel ribadire il ruolo fondamentale dello sport nella trasmissione di valori “puliti”, ha evidenziato come il successo di una manifestazione come la nota regata triestina sia legato alla capacità di “tenere insieme diversi piani di sinergie possibili fra più attori protagonisti del territorio. Anche per questo - ha fatto notare - la Barcolana racconta ogni anno una storia perfettamente coerente con quella del Prosecco Doc”.
“Grazie alla visibilità dello spumante veneto-friulano, con cui già da tempo si brinda sui circuiti di WorldSBK, e ai quali da quest’anno si sono aggiunti anche quelli di MotoGP e MotoE - si è accodato Marc Saurina - sono sicuro che molta gente sarà invogliata a raggiungere in moto per ragioni squisitamente turistiche l’area del Prosecco Doc. In questo ci sentiamo co-protagonisti della diffusione dell’italianità nel mondo”.
“Energica Motor Company, fornitore unico delle moto elettriche per il neonato campionato MotoE, nasce a Modena da una famiglia che si dedica da tre generazioni alle massime competizioni motociclistiche, nel cuore cuore della “Motor Valley” tradizionale, convinta e decisa a conservare l’italianità pur disponendo di una rete distributiva in tutto il mondo”. Parole di Carlo Iacovini, che ha aggiunto: “nel 2014 diversi investitori californiani ci offrirono la loro disponibilità di capitali con la condizione di trasferire la produzione nella Sylicon Valley per lo sviluppo delle tecnologie sulla trazione elettrica. Ma la proprietà rifiutò, preferendo affrontare vie magari più difficili piuttosto che disperdere l’impostazione del Made in Italy. Per questo - ha concluso Iacovini - sentiamo il nostro modo di pensare molto aderente con quello del parterre di produttori del sistema Prosecco”.
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