Dal Marzemino al Sangiovese, dal Pugnitello al Nebbiolo, dal Nero d’Avola all’Aglianico: con più di 600 varietà coltivate, l’Italia vanta un tesoro ampelografico unico al mondo, una diversità che si traduce in vini caratteristici e di territorio, a volte poco conosciuti, altre estremamente popolari, ma tutti, assolutamente, da tutelare e promuovere. Come fa, da anni, il wine writer internazionale Ian D’Agata, che agli autoctoni del Belpaese ha dedicato gran parte del proprio lavoro ed un appuntamento annuale, firmato con il Progetto Vino di Collisioni: “Indigena”, evento internazionale dedicato ai vitigni autoctoni italiani che quest’anno, a Barolo, il 4 e 5 maggio, ospita “BING - Best Italian Native Grapes and Wines”, che porterà 100 tra i migliori produttori di vino del Paese che hanno contribuito alla salvaguardia o dedicato il proprio lavoro nel portare alla massima espressione una o più uve autoctone della loro regione, trasformandole in grandi vini apprezzati in tutto il mondo, e segnando la via a quello che, anche in virtù dei cambiamenti climatici, sarà il futuro dell’enologia. Dal 9 all’11 maggio, invece, spazio al “Festival Indigena”, che metterà al centro “Uve e Terroir”, con gli interventi di Jean-Claude Berrouet, enologo consulente di Petrus, Steven Spurrier, decano del giornalismo enoico Usa, Julien Trimbach, della celebre griffe del Riesling, Bernard Hervet, già direttore di due delle più famose maison di Borgogna, Faiveley e Bouchard Père et Fils, e l’enologo Lorenzo Landi, tra i massimi esperti dei vitigni autoctoni italiani.
Il cortile del Castello di Barolo, così, il 4 e 5 maggio si trasformerà in un crocevia di diverse culture vinicole di eccellenza, basate sull’utilizzo di uve autoctone italiane, dalla Valle D’Aosta alla Puglia, dal Piemonte al Veneto alla Sicilia. Parallelamente, ad AgriLab di Barolo, spazio museale didattico di Collisioni dedicato al vino, i produttori di diverse regioni italiane e professionisti internazionali del settore avranno la possibilità di confrontarsi e raccontare la passione e la tenacia che li ha spinti a dedicare parte delle loro vita allo studio e alla produzione di vino da una particolare uva autoctona, portando all’eccellenza una varietà di uva bianca o rossa regionale. Tra i tanti partecipanti ai dibattiti ed alle degustazioni, Matteo Catania (della Gulfi in Sicilia - varietà Nero d’Avola), René Grosjean (della Grosjean in Valle d’Aosta - varietà Premetta, Cornalin, Mayolet), Luca Ferraris (di Ferraris in Piemonte - varietà Ruchè) e Antonio Tiberio (della Tiberio in Abruzzo - varietà Pecorino), solo per citarne alcuni.
Focus - Festival Indigena, 9-11 maggio a Barolo
Il 9 maggio è in programma il convegno su “Le Uve e i Terroir”, con ospiti d’eccezione: Jean-Claude Berrouet, enologo consulente di Petrus; Steven Spurrier, decano del giornalismo vinicolo mondiale; Julien Trimbach, assistant winemaker presso la sua azienda di famiglia, la celebre Trimbach; Bernard Hervet, già direttore di due delle più famose maison di Borgogna, Faiveley e Bouchard Père et Fils e Lorenzo Landi, enologo consulente di molte aziende italiane e una lunga esperienza con diversi vitigni autoctoni italiani. Dopo la conferenza Hervet guiderà una degustazione dedicata ai vini di Borgogna e di Chateauneuf du Pape, Trimbach una verticale dei suoi Riesling, Fréderic Emile and Geisberg Couvent de Ribeauvillé, tra i più grandi vini bianchi del mondo, e Steven Spurrier un orizzontale di grandi Metodo Classico inglesi. Il tutto avverrà in abbinamento a vini piemontesi, in uno scambio che è innanzitutto convivialità, condivisione e conoscenza. La giornata si concluderà con un momento dedicato ai prodotti food d’eccellenza del Piemonte: lo chef statunitense Christopher Bates, proprietario del gruppo di ristoranti F.L.X. nei Finger Lakes, sarà ospite dell’evento per studiare i prodotti del territorio e elaborare una cena interamente a base di prodotti locali, ma con il suo tocco internazionale. Una importante vetrina internazionale per i prodotti locali di qualità, che saranno portati ancora una volta all’attenzione di ospiti internazionali d’eccezione, per proseguire e arricchire un percorso di sviluppo e valorizzazione internazionale dell’enogastronomia italiana e piemontese. Tre giorni di degustazioni, che culmineranno, l’11 maggio, con una giornata interamente dedicata al “padrone di casa”: il Barolo, nelle differenti espressioni del suo territorio e dei Comuni della denominazione. Un programma assolutamente unico, dedicato alle uve autoctone italiane coltivate non solo nel nostro Paese ma in tutto il mondo, con master class, dibattiti, una giornata dedicata ai cru di Barolo e conferenze di altissimo livello. Il 12 maggio, poi, tornerà il celebre appuntamento con l’Asta del Barolo, che coinvolgerà tanti importanti produttori di Barolo.
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