Le previsioni dei produttori del Belpaese, più volte stimolati da WineNews sul grande e fondamentale tema della crescita sui mercati esteri, sembrano trovare conforto nei numeri. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, nonostante l’instabilità economica e politica, che parte dalla Brexit, passa per le tensioni tra Usa e Cina e finisce nelle “minacce” del Presidente americano Donald Trump ai vini di Francia e Italia, le spedizioni continuano il loro lungo trend positivo, arrivando, come raccontano i dati Istat a 1,44 miliardi di euro, con una crescita del 3,8% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato “spinto”, più o meno esplicitamente, dal Prosecco, visto che il 35,8% delle quote export del vino italiano partono dal Veneto, con il Piemonte a seguire (16,5%) e la Toscana (15,8%) a chiudere il podio. Al quarto posto il Trentino Alto Adige (8,6%), seguito da Emilia Romagna (5,2%), Lombardia (4,4%), Abruzzo (2,9%), Puglia (2,6%) e Sicilia (2,2%). A segnare la crescita maggiore, invece, almeno a livello percentuale ma con dati assoluti ancora marginali, sono la Valle d’Aosta (+61,9%) e il Molise (+46%), mentre tra i big vanno forte Piemonte (+7,8%) e Veneto (+4,7%), con la Toscana essenzialmente stabile (+0,7%).
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