Non più solo capitali europee, premi Nobel, personaggi storici, fiumi... Ora anche il vino diventa protagonista della toponomastica: a Roma, ieri, è stato inaugurato dal vice sindaco della città Luca Bergamo, insieme al presidente della Fondazione Italiana Sommelier (Fis) Franco Maria Ricci e il figlio Francesco Paolo Valentini, il “Parco Edoardo Valentini: vignaiuolo e cantiniere (1933-2006)” in Viale Giustiniano Imperatore, il primo intitolato ad un uomo del vino. E, certamente, non uno a caso: Edoardo Valentini, con la sua concezione viticola, fu un pioniere nella produzione e con il suo impegno e la sua passione ha portato i vini abruzzesi, Trebbiano, Montepulciano e Cerasuolo, tra quelli più apprezzati al mondo. Alla guida dell’omonima cantina, la più antica d’Abruzzo, Edoardo Valentini ha da sempre inquadrato nel rispetto del territorio, della terra, dei cicli climatici e della natura, la sua filosofia di vita e di produzione. Creare vini che fossero l’espressione del territorio, che a sua volta è espressione dell’incontro tra la natura e la presenza umana nel corso della storia e con le culture che esprime, è stato il convincimento profondo su cui è nato un mito, una cultura del fare vino e una solida impresa, valori che oggi sono un po’ “tornati di moda”.
“Aver ottenuto la targa toponomastica dedicata ad Edoardo Valentini - sottolinea il presidente Fis, Franco Maria Ricci - rappresenta un momento importante per il vino italiano. Con l’intitolazione del Parco ad uno dei più grandi vignaioli del nostro Paese, le istituzioni mostrano la giusta attenzione nei confronti di un settore che sta rendendo grande l’Italia nel mondo”.
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