Con la bella stagione, tornano a crescere i consumi di vino fuori casa: come rivelano i dati del Consorzio CDA - Consorzio Distributori Alimentari (http://www.cdaweb.it/), che riunisce i maggiori distributori di bevande del Belpaese, analizzati da Osserva Beverage, a giugno il trend è tornato in territorio positivo, con i valori che crescono del 3,85% ed i volumi dell’1,14%, mentre nel secondo trimestre la performance è ancora più confortante: +6,89% a valore e +2,73% a volume. Tra le diverse tipologie, da inizio anno sono ottimi i numeri dello spumante secco (+6,24% a valore e +7,77% a volume), così come quelli dello Champagne (+13,75% a valore e +10,98% a volume), mentre i rosati vanno benissimo a valore (+11,43%) pur calando nei volumi (-2,74%), un po’ come i rossi (+8,45% a valore e +0,82% a volume), con i bianchi (+2,63% a valore e -0,96% a volumi) sostanzialmente stabili e gli spumanti dolci in netto ed evidente calo (-19,16% a valore e -23,31% a volume).
Il canale per cui passa il rimbalzo di giugno, spiega Osserva Beverage, è quello del “tempo libero serale”, che ha registrato un trend del +14,76% a valore (+14,47% da inizio anno) e del +6,54% a volume (+7% nel progressivo annuo). Bene anche il consumo nei “bar” dove la crescita è stata del +3,72% a valore (+3,77% da inizio 2019) e del +2,05% in volume (+0,09% da inizio anno). Il canale “convivio e ristorazione” segna invece una crescita del +1,53% a valore (4,93% nel progressivo annuo) ed un calo del -2,34% a volume (+0,62% finora nel 2019). Il “non ho.re.ca.”, ossia tutti i canali che non rientrano in quelli elencati in precedenza, a giugno ha segnato il +2,93% a valore (+4,34% da inizio anno) e +4,94% a volume (-1,35% nei primi sei mesi del 2019).
In termini geografici, è un’Italia che, nei consumi di vino fuori casa, cresce in maniera decisamente disomogenea. L’area che comprende Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia è cresciuta del +5,80% a valore (+7,45% da inizio anno) e del +4,92% sui volumi (+4,95% nel progressivo annuo). La macro regione con Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia ha registrato un calo del -0,24% a valore (+2,01% nei primi sei mesi del 2019) e del -0,98% a volume (-2,36% da inizio anno). Meglio l’area di Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Sardegna, dove il trend è in crescita del +3,57% a valore (+6,16% di progressivo annuo) e del +3,37% sui volumi (+4,04% da inizio 2019). Infine, il blocco Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia, che ha segnato una crescita del +9,18% a valore (+9,27% finora nel 2019) ed un calo del -0,36% a volume (-0,28% da inizio anno).
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