Se le esportazioni di vino italiano, nel 2019, non crescono in maniera brillante come in passato, frenate soprattutto dalle tensioni commerciali in Usa e Regno Unito, e da un’economia meno forte che nel recente passato in Germania, ovvero i primi tre mercati stranieri del vino italiano, è proprio dall’Italia che arriva qualche segnale di conforto. Secondo i dati Ismea, sui primi 6 mesi 2019, i consumi dei vini a denominazione e degli spumanti nella grande distribuzione, sono cresciuti, in valore, del 5,6% sullo stesso periodo del 2018, dopo il +4,8% dell’anno passato sul 2017. Un segnale importante da un mercato, quello domestico, troppo spesso fuori dai riflettori, ma che vale ancora la metà del fatturato del vino italiano. Con il vino che, peraltro, secondo i dati raccolti ed analizzati da Ismea, è il segmento più performante nel comparto delle bevande, che cresce nel complesso del 2%, ma che vede la spesa per l’acqua sostanzialmente stabile, così come quella per le bevande analcoliche (+0,1%), mentre oltre al vino crescono le altre bevande alcoliche (+3,9%), ma diminuisce la spesa per la birra (-0,8%).
Bevande che, peraltro, spiega Ismea su dati Nielsen, trainano a loro volta la crescita della spesa nel carrello degli italiani, a +1,1% nei primi sei mesi del 2019 sullo stesso periodo 2018. Tra i generi alimentari, si rilevano segni positivi per ortaggi, derivati dai cereali salumi, carni e uova fresche. Stabili gli acquisti di frutta, mentre flette decisamente la spesa per gli oli extravergine.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024