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U.S. TOUR BY IEM

Riconquistare gli Usa: il vino italiano oltre i dazi per riprendersi il mercato più importante

Tappa a Chicago, Los Angeles e Seattle per allargare gli orizzonti e tornare a correre. Nei primi 8 mesi 2019, export al +3% (media import +8%)
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Da Chicago parte lo Us Tour di Iem

Nessun allarmismo, nessuna crisi, almeno non palpabile, ma per il vino italiano sul mercato Usa, il più importante in termini economici, le cose si fanno ogni giorno un po’ più difficili. I numeri sono ancora soddisfacenti, perché come ricorda l’Osservatorio Nomisma, nei primi 8 mesi 2019 si è registrata un’ulteriore crescita delle spedizioni, del 3% in valore, decisamente inferiore però ad una media import del +8% e, soprattutto, al +14% della Francia: segnali importanti di un Paese economicamente in salute e che spende sempre di più in vino. D’altro canto, da qualche giorno, i nostri cugini d’Oltralpe devono fare i conti con i dazi voluti dall’Amministrazione Trump (che ha, comunque, “salvato” dal balzello del 25% lo Champagne ed i vini superiori ai 14 gradi alcol, ossia una buona fetta della produzione bordolese, ndr) mentre l’intero comparto enoico del Belpaese è stato escluso dalla black list, almeno per ora. Questo, però, non vuol dire abbassare la guardia, al contrario: è il momento di riguadagnare quote e tornare a crescere, perlomeno a ritmi in linea con la media delle importazioni Usa, tenendo sempre conto che il prezzo medio spuntato dalle produzioni italiane è inferiore non solo a quello francese, ma anche a quello della Nuova Zelanda. Diventa ancora più importante del solito, così, presidiare il mercato. Non limitando la propria presenza a New York, comunque fondamentale, e dove peraltro si è appena chiusa la New York Wine Experience di “Wine Spectator”, tra i più importanti eventi americani dedicati al vino, con tanta Italia protagonista (57 le cantine del Belpaese selezionate per l’evento, con focus su Sassicaia, Castello di Volpaia, Terre Nere, Farinetti, con la Giacomo Borgogno & Figli, e sulla Doc Bolgheri). Ma anche, o soprattutto, ampliando lo sguardo e gli orizzonti a mete emergenti e piazze in crescita. A partire da Chicago, gioiello architettonico del neogotico americano, culla di alcuni dei musei più belli del Paese e soprattutto la terza città più popolosa degli States, e prima tappa dello “U.S. Tour” del Simply Italian Great Wines firmato Iem - International Exhibition Management, l’agenzia fondata 20 anni fa da Giancarlo Voglino e Marina Nedic, che si occupa di promozione del vino italiano nel mondo, che, nei prossimi giorni toccherà, anche Los Angeles (23 ottobre) e Seattle (24 ottobre). Tre città profondamente diverse l’una dall’altra, divise da migliaia di chilometri ed unite dalla curiosità per il vino italiano, pronto ad una full immersioni di seminari e walk around tasting, che coinvolgeranno cantine, Consorzi ed interi territori, dal Friuli Venezia Giulia (con la Camera di Commercio di Pordenone e Udine ed il Consorzio del Friuli Grave) al Consorzio del Nobile di Montepulciano, dal Consorzio dell’Asti al Piemonte Land of Perfection, al Consorzio Doc delle Venezie, con tante cantine (da Ricci Curbastro a Carpineto, da Giovanni Sordo a Viticoltori Vinchio-Vaglio Serra, da Antonutti alla Cantina di Custoza, dalla Cantina di Trento alla Vecchia Cantina di Montepulciano ...).

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