L’arte contemporanea e irriverente di MaMo incontra la storia narrata dalle oltre 4.000 opere installate permanentemente al Muvit e al Moo, i due musei di Torgiano (Umbria) dedicati a due delle eccellenze agroalimentari italiane gioiello dell’Umbria, il vino e l’olio d’oliva: da qui nasce, col contributo della griffe enoica simbolo del territorio Lungarotti, che, con la sua Fondazione, ha contribuito proprio alla nascita dei due musei (che nel loro genere sono i più importanti del mondo, ndr), “Muvit MaMo Moo - Un filo rosso tra arte e vino”, la mostra che da qualche giorno (al 12 gennaio) vede protagoniste 16 opere di MaMo, nome d’arte dell’imprenditore-artista perugino Massimiliano Donnari, selezionate per i due musei, 8 al Muvit e altrettante al Moo, e che danno vita a un’esposizione unica nel suo genere, tra contaminazioni artistiche e un effetto a contrasto che unisce passato e presente, mettendo in luce il percorso di ricerca e investigazione comune sia all’artista perugino quanto ai musei della Fondazione Lungarotti. Il risultato è una rassegna provocatoria in cui le opere del Muvit e del Moo dialogano con le rappresentazioni ironiche e con i personaggi iconici su tela come La Gioconda, La Regina Elisabetta, Louis Armstrong, ma anche E.T., interpretati da MaMo e realizzati con tecniche miste che abbinano materiali diversi - stoffa, legno ed elementi metallici - ad altrettanti colori, da quelli a cera fino agli smalti. Proprio Space General E.T. ha ispirato, inoltre, Wine General, immagine ufficiale della mostra ma anche soggetto dell’etichetta in edizione limitata creata dall’artista per la versione magnum del Rubesco 2017, il vino simbolo delle cantine Lungarotti: 350 bottiglie complete di “Scatolo” (una confezione coordinata con il design dell’artista), la special edition, presentata nel corso dell’inaugurazione, che vede E.T. sbucare da un inedito disco volante raffigurato con la Fontana Maggiore di Perugia, nell’atto di indicare un calice di Rubesco volteggiante tra le stelle.
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