Nonostante i buoni risultati dell’export del vino italiano 2019 (6,4 miliardi di euro, +3,2% sul 2018), è ormai quasi certezza che il 2020 sarà un anno da segno negativo, dopo anni ininterrotti di crescita, salvo miracoli di fine anno in cui è oggettivamente difficile sperare. In ogni caso, è da segnalare l’approfondimento sulle performance regionali firmato dall’Istat, una sorta di “borsino” tu chi è cresciuto e chi invece ha segnato un andamento negativo.
Dai dati analizzati da WineNews (per i quali, è opportuno ricordare, vale la Regione da cui viene effettuata la spedizione di vino verso l’estero, ndr), si confermano buoni i trend di Veneto, Piemonte e Toscana, che insieme rappresentano quasi il 70% dell’intero export enoico del Belpaese, con una crescita rispettivamente del +3,2% (per 2,3 miliardi di euro di giro d’affari), del 4,2% (1,05 miliardi) e del +4,4% (1,01 miliardi). La crescita maggiore arriva dalla piccola Valle d’Aosta (+51,8%), comunque a livelli assai bassi (2,5 milioni).
Ottimi segnali anche da Molise (+15,9% a 2,8 milioni), Campania (+15% a 55 milioni) e Friuli Venezia Giulia (+9,3% a 130 milioni), in positivo anche Trentino Alto Adige (+4,4% a 555 milioni), Lombardia (+4,2% a 284 milioni), Lazio (+2,5% a 66 milioni) e Abruzzo (+2,2% a 188 milioni).
Il calo più vistoso è quello della Calabria (-34,8% a 4,8 milioni), seguita da Liguria (-22,7% a 18 milioni) e Basilicata (-20,2% a 2 milioni). Perdono qualcosa anche Sicilia (-3,2% a 136 milioni), Puglia (-3% a 158 milioni), Umbria (-2,3% a 35 milioni), Sardegna (-2% a 22 milioni), Marche (-1,7% a 58 milioni) ed Emilia Romagna (-0,1% a 324 milioni).
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024