Premessa: le rilevazioni statistiche vanno prese sempre come riferimento di massima, soprattutto quando si parla di prezzi e quotazioni di merci che poi, in fase di reale contrattazione, a seconda di tanti fattori possono vedere anche differenze rilevanti. Perchè il prezzo reale di un bene, alla fine, lo fa il mercato, lo determina, in generale, il rapporto tra domanda e offerta e, in ultimo, il punto di incontro tra chi vuole vendere e chi vuole comprare. Ragionamento che vale tanto più per un bene come il vino, il cui valore è influenzato da mille fattori: l’andamento sul mercato, la qualità (che può cambiare di molto anche da microzona a microzona, da produttore a produttore, da partita a partita), il prestigio, la longevità riconosciuta e così via. Ribadito questo concetto (repetita juvant), hanno fatto discutere alcune rilevazioni indicate on line dal portale Ismea, che WineNews ha riportato nei giorni scorsi, e successivamente modificate e aggiornate dalla stessa Ismea.
Ed allora, per un ulteriore fotografia dello stato dell’arte, in un momento oggettivamente delicato per tutti, alla fine della vendemmia e in uno scenario dei mercati mondiali mai visto, e che definire complesso è quasi riduttivo, siamo andati ad indagare ulteriormente le quotazioni riportate dalle singole Camere di Commercio di tanti territori del vino d’Italia, almeno per alcune delle denominazioni più importanti.
Partendo dal Piemonte, la Camera di Commercio di Cuneo, dalla rilevazione al 21 settembre 2020, segnala una forbice tra i 616 euro ed i 682 euro ad ettolitro per il Barolo 2015, e tra i 499 ed i 575 euro per il Barolo 2016. Per il Barbaresco, invece, si sta tra i 490 ed i 520 euro ad ettolitro per l’annata 2016, e tra i 400 ed i 440 per l’annata 2017. Ancora, la Barbera d’Alba Superiore, annata 2017, quota tra i 100 ed i 225 euro ad ettolitro.
In Veneto, invece, partiamo dalla rilevazione della Camera di Commercio di Verona, al 19 ottobre 2020: qui i prezzi di del vino atto ad Amarone e Recioto, annata 2016, 2017 e 2018, spunta prezzi tra i 700 ed i 750 euro al litro, mentre il Valpolicella spunta quotazioni tra 130 e 160 euro da ettolitro per la versione Classica dell’annata 2019, e arriva a 250-300 euro per quello atto a Ripasso. Ancora, tra i bianchi, il Soave Classico 2019 quota tra i 100 ed i 115 euro ad ettolitro, il Lugana 2019 tra i 150 ed i 180 euro, il Pinot Grigio Doc delle Venezie tra 80 e 95 euro ad ettolitro.
Per il Prosecco, invece, la rilevazione è quella della Camera di Commercio di Treviso, del 20 ottobre: il Prosecco Doc, invece, alla rilevazione del 20 ottobre, riporta prezzi tra i 155 ed i 160 euro ad ettolitro, quotazioni che salgono ad una forbice tra i 195 ed i 205 euro ad ettolitro per la Docg di Conegliano e Valdobbiadene.
Veniamo alla Toscana: secondo le rilevazioni della Camera di Commercio di Firenze, tra il 12 ed il 18 ottobre 2020, per il Chianti Classico si va da una forbice tra 275 e 315 euro ad ettolitro per le annate 2015 e 2016, ad una tra 240 e 310 euro per l’annata 2018, mentre l’annata 2019 spunta prezzi tra 229 e 310 euro ad ettolitro, e la 2017 tra i 260 ed i 320. Il Chianti, invece, spazia tra 122 e 153 euro ad ettolitro per la vendemmia 2016, e tra i 93 ed i 130 euro per la 2019, per esempio. Quotazioni sostenute, invece, per il Brunello di Montalcino, secondo il listino del 14 ottobre della Camera di Commercio di Siena: si va tra 800 e 1.000 euro per la vendemmia 2014, tra i 900 ed i 1.000 per la 2015, tra gli 800 ed i 900 euro per la 2016, stessa quotazione del 2017.
Quotazioni che, come detto, sono una indicazione di massima: il prezzo vero è quello stabilito per una specifica partita di vino, tra chi compra e chi vende.
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