Il turismo in Italia parla sempre più la lingua autoctona e i conti non tornano. Nel 2021 si sono infatti ridotti di oltre un terzo gli arrivi dei cittadini stranieri nel Belpaese (-34%) sull’anno precedente che già registrava un crollo del 60% sul pre-pandemia. A dirlo è un’analisi della Coldiretti basata sui dati mensili di Bankitalia (gennaio-luglio 2021), e divulgata per il Ttg Travel Experience by Fiera di Rimini.
Una occasione per la ripartenza di un settore determinante per l’economia italiana in una situazione in cui, insieme agli arrivi, nei primi sette mesi dell’anno è crollata del 20% anche la spesa turistica degli stranieri. A mancare all’appello sono stati soprattutto, ha sottolineato Coldiretti, i visitatori extra europei come gli americani. Un target dal budget elevato che predilige le città d’arte, sicuramente tra le più colpite dallo stop ai viaggi. I turisti stranieri sono strategici per il settore dell’ospitalità soprattutto nelle mete più gettonate anche perché, spiega la Coldiretti, “hanno tradizionalmente una alta capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir”. La loro assenza è un problema in primis per il comparto “food”: basti pensare che il 30% della spesa dei visitatori stranieri è destinato all’alimentazione, negozi, bancarelle pizzerie e ristoranti che sono stati gli esercizi più danneggiati dalla pandemia Covid.
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