Diventare più grandi per essere più forti sui mercati: è una strada sempre più battuta da tante realtà private e cooperative del mondo del vino, con le notizie di acquisizioni e fusioni che sono sempre più frequenti, tanto in Italia che all’estero. E dai filari della Champagne, ora, arriva quella della fusione, che sarà formalmente operativa dal 31 dicembre 2021, di due delle più grandi cooperative delle bollicine francese, ovvero il Centre Vinicole Champagne Nicolas Feuillatte e la Cooperative Regionale des Vins de Champagne Castelnau, che hanno dato vita al nuovo gruppo denominato “Terroirs & Vignerons de Champagne”. Una nuova realtà, spiega una nota stampa riportata dall’agenzia Reuters, che mette insieme 6.000 coltivatori e 3.000 ettari, quasi il 9% del vigneto totale della Champagne. L’obiettivo dichiarato è di raggiungere un valore delle vendite di 300 milioni di euro all’anno ed il 5% della quota di mercato dello Champagne, con un potenziale produttivo di 24.5 milioni di bottiglie. Numeri che, secondo le stime, dovrebbero fare del nuovo gruppo il terzo più grande produttore delle celeberrime bollicine francesi dietro al colosso Lvmh, che secondo la Reuters vende ogni anno 65 milioni di bottiglie di brand come Moët & Chandon, Ruinart, Veuve Clicquot e Dom Perignon, tra gli altri, e al gruppo Pernod Ricard, che controlla marchi come Perrier-Jouët, Maison Mumm.
Una fusione, quella tra Feuillatte e Castelnau, che arriva nel quadro di un anno di recupero da record per lo Champagne, che già nel primo semestre 2021 aveva messo a segno una crescita delle esportazioni del 56% sul 2020 e del +8% sul 2019 in volume, e del +59% sul 2020 e +10% in valore, a quota 1,39 miliardi di euro.
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