La Settimana delle “Anteprime di Toscana”, già entrata nel vivo da giorni, mette in mostra il Morellino di Scansano, Doc dal 1978 e Docg a partire dall’annata 2007, senz’altro l’areale della Maremma più significativo, per storia e tradizione del sud della Toscana del vino. Uno dei principali protagonisti (con l’evento assieme al Chianti “Chianti Lovers & Rosso Morellino - Anteprima 2022”), come ormai da qualche anno, a Firenze, crocevia dei tanti territori del vino della Regione: una scelta strategica che mira a voler comunicare l’unità del territorio e del brand “Toscana”, senza rinunciare a raccontarne anche l’ampia ricchezza vitivinicola che lo contraddistingue.
La denominazione di chiara vocazione rossista, che raccoglie oltre 350 cantine (200 delle quali associate al Consorzio di tutela), si sviluppa su 1.500 ettari a vigneto, tra i comuni di Scansano, Magliano, Campagnatico, Roccalbegna, Semproniano e Manciano, vitati per lo più a Sangiovese, ma anche a Colorino, Ciliegiolo, Canaiolo, Malvasia Nera, Alicante, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, e rappresenta l’articolazione classica delle denominazioni toscane, dove si incrociano aziende e marchi di dimensioni ragguardevoli con realtà di piccolo “cabotaggio”, industria enologica con artigianato produttivo.
Venendo alla valutazione nel bicchiere, sotto i riflettori le annate 2021 e la Riserva 2019. Due annate diverse: da un lato, un millesimo, il 2021, che non è stato esente da alcune criticità causate da un andamento climatico tendenzialmente caldo, mettendo in evidenza qualche debolezza (rigidezza tannica accanto a maturità aromatica un po’ sopra le righe), insita talvolta nel Morellino di Scansano, notoriamente ottenuto in un’areale dai caratteri decisamente mediterranee anche quando il “global warming” non era così accentuato come nella contemporaneità; dall’altro, l’annata 2019, decisamente dal respiro più interessante, che, pur non nascondendo anche i suoi caratteri più generosi, non ha mancato di esprimere anche complessità e fragranza.
Generosissimo e piacevolmente sapido al palato il Morellino di Scansano 2021 di Antonio Camillo, dal naso scuro e intenso. Interessante il Morellino di Scansano 2021 di Podere Casina, dal naso fruttato con accenti pepati a rimandare a suggestioni mediterranee. In bocca, il sorso è piacevolmente continuo e godibile. Frutto maturo ed intenso per il Morellino di Scansano Giogo 2021 di Terre dell’Etruria dal sorso denso e vivace. Trova un buon bilanciamento olfattivo tra frutti scuri e tocchi di erbe officinali, il Morellino di Scansano 2021 di Col di Bacche, dalla bocca solida e ben profilata. Ben scanditi gli aromi del Morellino di Scansano 2021 di Terenzi, dal gusto tendenzialmente croccante. Tratti leggermente vegetali nei profumi del Morellino di Scansano Heba 2021 della Fattoria di Magliano, vigoroso nella sua articolazione tannica. Articolata la progressione gustativa del Morellino di Scansano Roggiano Riserva 2019 dell’ottima Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano. Tessitura vigorosa ad arricchire un sorso succoso per il Morellino di Scansano selezione Laire 2019 dei fratelli Bruni. Arioso negli aromi il Morellino di Scansano Colli dell’Uccellina Riserva 2019 de La Selva dal gusto agile e saporito. Naso su toni di erbe di campo e fieno per il Morellino di Scansano “Poggio Leone” Riserva 2019 di Val delle Rose (Cecchi), dalla progressione gustativa solida e continua.
Sul versante dei ritocchi al disciplinare di produzione, il Morellino di Scansano ha intrapreso un percorso analogo a quello del Nobile di Montepulciano (ma nel sud enoico toscano troviamo anche il modello rappresentato dalla Doc Maremma Toscana), allargando il “contenitore” della denominazione con la specificazione regionale, per facilitare il lavoro commerciale dei produttori anche fuori dai confini nazionali. Una possibilità, e non un obbligo, quella di poter utilizzare in etichetta, oltre alla dicitura “Morellino di Scansano” anche quella di “Toscana”, introdotta nel 2021. Una opportunità di sfruttare la forza del brand regionale che permette, probabilmente, di “muoversi” più agevolmente sui mercati esteri per una denominazione concentrata per lo più sul mercato italiano.
Dal punto di vista dei numeri, il Morellino di Scansano dimostra di essere una denominazione in salute, evidenziando il suo “ruolo storico”, soprattutto come vino destinato al mercato interno e distribuito in Gdo: nel 2021 - i dati sono quelli dell’indagine LT Wine & Food Advisory - sono state 9,2 milioni le bottiglie prodotte di Morellino di Scansano (+7% sul 2019), con un valore alla produzione di circa 51 milioni di euro, distribuite per l’80% in Italia (il resto è distribuito sostanzialmente tra Usa, Germania, Belgio e Svizzera). Nei canali di distribuzione moderna il Morellino di Scansano emerge non solo per crescita dei volumi (+5,3%), ma anche a valore (+6,7%) grazie ad un incremento del prezzo medio del +1,2%. Anche sul versante dell’indicatore rappresentato dal prezzo dello sfuso, troviamo un rassicurante segno positivo (+47% sul 2019) che si esprime con un valore medio di 330 euro ad ettolitro.
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