Secondo le ultime stime (aggiornate all’1 agosto) del Ministero dell’Agricoltura Francese la produzione di vino della campagna 2022 si situerà tra i 42,6 ed i 45,6 milioni di ettolitri, ad un livello decisamente superiore rispetto alla scarsa vendemmia 2021, ma anche rispetto alla media degli ultimi 5 anni (42,5 milioni di ettolitri). Nel 2022, infatti, la fioritura è avvenuta in un contesto climatico decisamente più favorevole rispetto a quello dello scorso anno. Gelate e grandinate, ad esempio, hanno interessato principalmente i vigneti del sud-ovest e della Charentes. Tuttavia, la siccità e le ondate di caldo, se non dovesse piovere nei prossimi giorni, potrebbero portare ad una revisione, al ribasso, delle stime vendemmiali.
Un altro aspetto positivo rispetto all’annata 2021 è che l’andamento in vigna è stato accompagnato da condizioni climatiche sfavorevoli all’insorgere della malattie. In generale, a fine luglio il vigneto Francia mostrava importanti anticipi vegetativi, preludio di una vendemmia ormai alle porte ovunque (ed in alcuni casi già iniziata). In termini di tipologie, i vini Aop rappresentano la quota maggiore, con una produzione in crescita del 25%-33% sul 2021 e del 5%-13% sulla media degli ultimi 5 anni. In calo, invece, i vini destinati alla distillazione, giù del -17%. In crescita, al contrario, i vini Igp (del 20%-28% sul 2021) ed i vini generici (+13%-21% sul 2021).
Sorvolando i maggiori territori del vino di Francia, in Champagne le gelate di aprile non hanno portato grosse conseguenze. Il ciclo vegetativo è in anticipo di circa 12 anni sulle medie degli ultimi dieci anni, con l’inizio della vendemmia previsto a fine agosto. Le piogge di giugno hanno ridato respiro ai suoli, la botrite non ha dato grossi problemi ed il potenziale produttivo è promettente, al di sopra della media delle ultime cinque annate, con il Comité che ha alzato le rese vendemmiali a 120 quintali ad ettaro, il livello più alto degli ultimi 15 anni. In Borgogna, in questa fase, la produzione dovrebbe essere vicina al suo pieno potenziale, e ben al di sopra della media quinquennale. Anche qui, la raccolta dovrebbe iniziare a fine agosto, e lo stato di salute delle uve è ottimale. Situazione simile nel Beaujolais, dove però la siccità potrebbe portare ad un calo produttivo rispetto alle attese.
In Alsazia le precipitazioni sono state particolarmente scarse già dalla primavera, ed infatti il peso medio dei grappoli è inferiore alla media decennale, soprattutto per il Gewurztraminer, con la produzione prevista al di sotto della media degli ultimi cinque anni. In Savoia l’andamento vegetativo è decisamente anticipato, ma le uve garantiscono una grande sanità, preludio ad un’annata prossima alla media produttiva quinquennale. Nel Jura la raccolta sembra promettente in termini di volumi, comunque sopra la media, e in grande ripresa dopo la drammatica vendemmia 2021, segnata irrimediabilmente dalle gelate primaverili.
Nella Valle della Loira la vendemmia inizierà in anticipo, ma qui l’andamento climatico non è stato affatto clemente, con il vigneto colpito dalle gelate di aprile e poi dalla grandine di giugno. Dinamiche che, comunque, non hanno compromesso troppo il potenziale produttivo del territorio, dove i volumi sono comunque previsti in crescita sul 2021 e sulla media quinquennale, a meno che la siccità, anche in questo caso, non porti a riduzioni importanti delle rese uve/succo e quindi dei volumi. Lo scopriremo all’inizio di settembre, quando inizierà la vendemmia. Nella Charentes, come detto, il vigneto è stato colpito dalle grandinate di giugno, che hanno colpito e danneggiato il 15% delle superfici vitate. Sul resto del vigneto della Regione invece il potenziale produttivo è assai promettente, ma sempre con l’incognita della siccità, e in definitiva la produzione dovrebbe rivelarsi inferiore alla medi quinquennale.
A Bordeaux le gelare di aprile e poi la grandine di giugno ha coinvolto quasi 10.000 ettari di vigneto. Seppure in misura diversa. La vendemmia dovrebbe iniziare a giorni e la produzione è destinata a non raggiungere il livello medio quinquennale. Nel resto del Sud-Ovest le gelate hanno colpito in modo particolare l’Armagnac, dove poi sono arrivate le grandinate di giugno, che hanno danneggiato gravemente diversi vigneti. A produzione dovrebbe attestarsi su livelli inferiori alle media, e la siccità rischia di far rivedere ulteriormente al ribasso le stime. In Languedoc e Roussillon la maturazione delle uve è stata ottimale, e i primi grappoli sono stati vendemmiati già alla fine di luglio. Anche qui, la produzione è prevista leggermente al di sopra della media quinquennale, ma con l’incognita della prolungata siccità, specie a Roussillon e Gard.
Nel Sud-Est lo stato sanitario delle uve è ottimo, e le maturazioni sono in anticipo di 10 giorni. Nonostante la siccità, le rese dovrebbero tornare sui livelli medi quinquennali, specie nel Nord della Regione, che ha vissuto una bellissima fioritura. Infine, in Corsica gli attacchi di botrite e oidio sono stati contenuti bene, e la produzione vivrà un rimbalzo importante sul 2021 e volumi superiori alla media degli ultimi cinque anni. La vendemmia è prevista in anticipo, ma sempre con l’incognita degli effetti della siccità prolungata.
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