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La Repubblica

Pizza, spaghetti al pomodoro e na’ tazzulella e’ cafè: le passioni a tavola del Presidente Napolitano … I piatti della tradizione partenopea sempre nel cuore del presidente emerito della Repubblica morto a 98 anni… Pizza, spaghetti al pomodoro e un buon caffè in cima alle preferenze a tavola del Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, scomparso oggi a 98 anni. Ma un occhio di riguardo all’intero mondo dell’enogastronomia e al valore della tradizione italiana. Tanto che, intervenendo all’inaugurazione dell'edizione de Vinitaly del 2010, Napolitano, primo presidente della Repubblica a omaggiare il vino italiano nel suo appuntamento più rappresentativo, disse, come ricorda Winenews: “Una volta c’erano le regioni del vino - disse Napolitano - oggi il vino è un’eccellenza in tutte le regioni d’Italia. Il vino è un emblema delle nostre forti tradizioni, della storia, della cultura e del lavoro. Ed è anche l’emblema della forza delle diversità nell’unità, perché le differenze sono fondamentali per non rischiare di appiattirsi su identità che non ci appartengono, sono punti di confronto e di stimoli che spingono tutto il sistema, in sinergia, a migliorarsi. E con questa unità il vino italiano deve muoversi insieme per non perdere le posizioni di eccellenza che ha conquistato e per guadagnarne di nuove”. A proposito di cibo, invece, il Presidente lasciava emergere le sue origini napoletane. L’Ansa ricorda i suoi momenti trascorsi a Napoli, allo storico Bar Gambrinus: “Il primo impatto di Napolitano con la città e con il nuovo anno, è stato da sempre con la tazzina di caffè dello storico bar Gambrinus, dal 1860 meta di politici e artisti nel cuore di Napoli. Lì dove le tazzine di una visita del Presidente, datata Capodanno 2013, sono conservate in vetrina come una reliquia, mai lavate e con il fondo di caffè ancora ben visibile”, recita un’agenzia. Il rapporto tra il Capo dello Stato e i suoi titolari, i fratelli Sergio, è di antica data: “Tutto nacque da un disguido - racconta Arturo Sergio - la prima volta che venne da noi era deputato e gli servimmo un toast. Lui si alzò dal tavolo per riportarcelo perché non era ben cotto. Da allora è diventato un nostro affezionato ospite e se devo dire un motivo per cui viene da noi dico che è perché qui si sente napoletano. Quando viene qui si informa sulla città, chiede come va il turismo”. Se il caffè è quello del Gambrinus, per la pizza Napolitano si rivolgeva ad Alfredo Forgione, da 40 anni maestro pizzaiolo da lui insignito della nomina di cavaliere del lavoro. “Era mio cliente già negli anni ‘90 - ricorda Forgione all’Ansa - quando lavoravo da Ciro a Mergellina e lo è tuttora che mi sono trasferito sul lungomare da ‘Fresco’. Più volte gli ho fatto recapitare le mie pizze a Villa Rosebery durante i suoi soggiorni napoletani, ma l’ultima volta che mi ha scritto mi aveva promesso una visita”. Ma nel menu non mancavano gli spaghetti al pomodoro, adorati anche dalla moglie Clio. Raccontarono, anni fa, gli chef Pietro Catzola e Giovanni Santangelo che “il presidente predilige una cucina semplice, come spaghetti al pomodoro, fusilli al pesto, scaloppine al limone e baccala”. E a proposito di pasta, “niente passata di pomodoro, per creare il sugo gli chef del Quirinale usavano solo pomodori italiani di stagione come il Piccadilly, Datterino e Ciliegino, condito da olio extravergine d’oliva Canino Dop aromatizzato con aglio polesano Doc, cipolla di Giarratana bianca della Sicilia e sedano nero di Terni - scriveva il sito elle.com - Infine gli spaghetti di Gragnano venivano cotti in acqua con sale di Cervia e poi serviti insieme al pomodoro con una generosa grattata di parmigiano 38 mesi e basilico fresco”.

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