Tra i punti più importanti dell’Agenda 2030, sottoscritta dai 191 Paesi membri dell’Onu, c’è come obiettivo quello di conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile. Eppure rimangono meno di sei anni per riuscire a contenere l’aumento della temperatura a 1,5 gradi, secondo il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc), soglia di una vera apocalisse per l’ecosistema marino: un punto di non ritorno per il quale è necessario agire senza più tempo da perdere. È sulla base di questa consapevolezza che l’Italia cerca di svoltare verso la transizione ecologica, con l’aiuto dello sviluppo sostenibile e dell’educazione ambientale. Due le case history di rilievo nel nostro Paese: “Pesca in Campania”, l’iniziativa organizzata dal Comune di Cetara, e “BlueFishers”, la campagna nazionale dell’associazione ambientalista Marevivo, che è partita da Viareggio (con il supporto della cooperativa Cittadella della Pesca, aderente a Confcooperative Fedagripesca Toscana), per poi estendersi in futuro al territorio nazionale.
Il progetto, organizzato dal Comune di Cetara, prevede la sostituzione delle cassette di polistirolo con quelle in plastica riciclabile, l’installazione della macchina pulitrice, il completamento del mercato del pesce sul porto e il laboratorio formativo per i più piccoli gestito col supporto dell’Area Marina Protetta “Punta Campanella”.
La campagna nazionale “BlueFishers” nasce a Viareggio per combattere l’inquinamento marino da polistirolo, coinvolgendo i pescatori della piccola pesca artigianale attraverso la sostituzione delle cassette composte da questo materiale inquinante con quelle riutilizzabili e riciclabili. “Al momento siamo partiti dalla sostituzione di 2.300 cassette di polistirolo, quelle nuove sono in plastica riciclabile - ha affermato Alessandra Malfatti, presidente della Cooperativa Cittadella della Pesca - e l’intenzione è quella di diffondere il progetto in tutta Italia. Siamo partiti rivolgendoci alla piccola pesca artigianale, ma vogliamo espanderci e far sì che si usino solo cassette di plastica. Significa cambiare modo di lavorare, cambiare cultura, ma tutto nel rispetto dell'ambiente. Oggi siamo in grado di iniziare un percorso veramente virtuoso che ci permetterà di ridurre drasticamente la presenza della plastica nella nostra filiera”.
L’impatto ambientale dell’innalzamento della temperatura dei mari sarebbe massiccio: basti pensare che oceani e mari rappresentano il 71% della superficie del Pianeta, producono più del 50% dell’ossigeno che respiriamo e rappresentano il grande regolatore del clima con correnti e maree, racchiudendo più del 95% della vita della Terra.
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