L’importanza del suolo in tutte le sfide essenziali per la vita sul nostro pianeta è cruciale, ma ancora poco conosciuta, quando non sottovalutata: dai cambiamenti climatici all’acqua, dalla sicurezza alimentare alla biodiversità. È una risorsa non rinnovabile, che fornisce il 95% del nostro cibo, con enormi potenzialità, anche in termini di servizi e funzione ecosistemici, ancora in larga parte tutte da studiare e da scoprire e che le politiche nazionali ed internazionali dovrebbero considerare maggiormente. A ribadirlo è la Iuss, l’Unione Internazionale delle Scienze del Suolo, che riunisce le società nazionali di 90 Paesi del mondo, nata cento anni fa, nel 1924, a Villa Lubin a Roma, e che celebrerà un secolo di vita con un Simposio scientifico internazionale a Firenze (19-21 maggio) per il quale, nella “culla del Rinascimento”, sono attesi oltre 1.500 scienziati da tutto il mondo.
Il Simposio, occasione per fare il punto sull’allarme per il consumo di suolo con prestigiosi ospiti italiani e internazionali, scienziati ed esponenti delle Istituzioni, è organizzato dalla Iuss, in collaborazione con il Crea (che, con il suo Centro di Agricoltura e Ambiente, ospita il Segretariato della Iuss, a Roma), la Fao e il suo Partenariato globale per il suolo (Gsp), la Rappresentanza Permanente d’Italia all’Onu - Roma, la Delegazione dell’Unione Europea nella Santa Sede, l’Ordine di Malta, San Marino e l’Onu di Roma.
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