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ECONOMIA

Export di vino italiano ancora positivo, +4,9% in valore e +5% in volume nei primi cinque mesi 2024

I dati Istat analizzati da WineNews: quasi tutti i principali mercati con il segno “più”. Le esportazioni superano i 3,2 miliardi di euro
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Dato generale in salute per l’export enoico del Belpaese (ph: Matthieu Joannon/Unsplash)

Per il quinto mese consecutivo, anche se con una percentuale inferiore sull’ultima rilevazione, l’andamento del mercato italiano di vino nel mondo rimane in terreno positivo. Una notizia che ha il suo peso visto che, non va dimenticato, alcune difficoltà di mercato, per il settore persistono, ma che, alla luce anche della vendemmia che caratterizzerà le prossime settimane, può rappresentare una iniezione di fiducia. Tutto da capire quello che succederà nei prossimi mesi, considerando un andamento dei mercati che non consente previsioni ad ampio raggio. In ogni caso, intanto, secondo i dai dati Istat aggiornati oggi e analizzati da WineNews, nel periodo da gennaio a maggio 2024, le esportazioni di vino italiano, a livello globale, hanno superato i 3,2 miliardi di euro (+4,9% in valore sullo stesso periodo dello scorso anno, era +7% ad aprile) ed i 886,5 milioni di litri (+5% in volume sui primi cinque mesi 2023, in leggero calo sul +5,8% della rilevazione del primo quadrimestre).
Quasi tutti i principali partner commerciali hanno incrementato il flusso delle importazioni rispetto allo stesso periodo di un anno fa, con qualche eccezione, Francia e Svizzera, in primis anche se, nel confronto con aprile, cala il tasso percentuale di crescita
. Gli Stati Uniti si confermano il primo partner enoico per l’Italia, per un valore di 792,8 milioni di euro (+5,5% sul dato allo stesso periodo 2023 e pressoché stabile nella percentuale di crescita attestata ad aprile del +6%), davanti alla Germania, primo mercato europeo per l’Italia e che nei primi 5 mesi 2024 ha importato per un valore vicino ai 485 milioni di euro (+1,2%). Sul podio anche il Regno Unito, mercato che continua a crescere per l’Italia, salito a 317,1 milioni di euro (+6%, ma ad aprile era a +11,5%). Continua, invece, ad “indietreggiare” la Svizzera ferma a 164,4 milioni di euro (-4,6%), che sente sempre di più il “fiato sul collo” del Canada, che supera i 145 milioni di euro (+5,4%), anche se frena il trend rispetto al mese precedente (+11,4%). Non arrivano, di nuovo, buone notizie dalla Francia che è sopra i 128 milioni di euro di importazioni, ma perde quasi il -5,9%, dato comunque migliore di aprile (-6,4%) e con il risultato di aver “sorpassato” la Russia. Ottima, ancora una volta, è proprio la performance della Russia a 112,1 milioni di euro (+97%), mentre i Paesi Bassi arrivano a “tripla cifra” con 102,9 milioni di euro di importazioni (+8%). In calo il Belgio a 88,6 milioni di euro (-2,5%) e, a chiudere la top ten, c’è, ancora una volta, la Svezia, ancora in territorio negativo (81,7 milioni di euro, -3,9%). Molto buono è il dato del Giappone che oltrepassa i 78,7 milioni di euro di importazioni nei primi cinque mesi (+7,2%), e quello della Danimarca che, grazie al risultato di maggio (64,7 milioni di euro, +4,9%) sorpassa l’Austria, protagonista comunque della crescita più significativa a livello percentuale (64,4 milioni di euro, +21,8%). Torna a scendere, invece, la Cina (36,7 milioni, -6,1%), con il continente asiatico che registra anche la perdite della Corea del Sud (-8%, 22,4 milioni di euro di import).
Dunque, nonostante si sia rivelato un rallentamento rispetto all’ultima rilevazione di aprile, e con la premessa, sempre valida, che è ancora presto per capire davvero come andranno i mercati nel 2024, i numeri, ancora una volta, parlano, a livello complessivo, di un andamento migliorativo sul 2023. E, aspettando i dati ufficiali della metà dell’anno, è qualcosa di cui prendere atto con un sentiment positivo.

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