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DA SHANGHAI

Vino italiano e Oriente, la sfida del mercato è ancora aperta: partito “Vinitaly China Roadshow”

Nonostante gli ultimi anni difficili, le potenzialità del Paese del Dragone restano intatte. E nel 2024 qualche segnale positivo è arrivato

Non è certo il momento storico migliore nella relazione che lega il vino e la Cina. Un mercato in cui, fino a pochi anni fa, in tanti credevano con previsioni di “boom” e strategie ad hoc, e quindi investimenti, per la sua conquista. Ma la frenata è stata evidente, come dimostrano i numeri: quelli dell’Oemv, l’Osservatorio Spagnolo del Mercato del Vino, dicono che la Cina, popolata da oltre 1,4 miliardi di persone, ha ridotto le importazioni di vino del 26% in volume e del 15,2% in valore nel 2023, l’equivalente di 249 milioni di litri e di 8,2 miliardi di yuan (poco più di 1 miliardo di euro, ndr). Cifre ben diverse da quelle record del 2017 con 751 milioni di litri e 18,85 miliardi di yuan, con il Paese del Dragone che si consacrava come il mercato in più rapida crescita al mondo. Nel 2023 l’Italia è stato il terzo fornitore di vino della Cina, dietro a Francia e Cina, con 831 milioni (-9,2%) ed in volumi è il quarto Paese con 17,9 milioni (-31,5%), con un quantitativo accompagnato dal segno meno, proprio come i Paesi “top”. Per quanto riguarda le esportazioni, gli ultimi dati Istat analizzati da WineNews, relativi ai primi cinque mesi 2024, vedono la Cina tornare a scendere (36,7 milioni, -6,1%) sullo stesso periodo di un anno fa. Qualche segnale positivo, però, c’è in questo 2024: come si legge sempre dai dati Oemv, la Cina ha importato il 3,6% in più di vino nel primo trimestre 2024, pari a quasi 60 milioni di litri. Certo, c’è un abisso dagli oltre 200 milioni di litri del 2018, ma nelle ultime quindici rilevazioni trimestrali solo nel 2010 (56 milioni di litri) e nel 2023 (60 milioni di litri) si erano riscontrati numeri più bassi.
Eppure in tanti restano convinti che investire in Cina sia ancora importante, parliamo d’altronde di un mercato immenso che non può non rappresentare un obiettivo primario per un Paese come l’Italia dove le esportazioni rappresentano un asset vitale. Investire ancora in formazione, in primis sulla cultura del vino italiano e in grandi eventi come le fiere, è una soluzione che può dare i suoi frutti. Ed a Shanghai, ha preso il via l’edizione n. 7 di “Vinitaly China Roadshow”, l’annuale wine tournée cinese di Veronafiere dedicata alla comunicazione, divulgazione e promozione del prodotto enologico made in Italy nelle città più strategiche della domanda. Presenti, ieri, al taglio del nastro, insieme al vicepresidente Veronafiere, Matteo Gelmetti e al general manager Veronafiere Greater China, Simone Incontro, Tiziana D’Angelo, Console generale al Consolato d’Italia a Shanghai, Vinicio Eminenti, board member Cicc-China International Capital Corporation, Mauro Maggioni, vicepresidente Cicc, Giuliano Martini, vicecommissario al Commercio dell’ufficio Ice Shanghai e Alessandra Palumbo, Console aggiunto al Consolato d’Italia a Shanghai. Dopo l’avvio nella metropoli economica (W Hotel), il Roadshow toccherà quest’anno Xi’an (domani, W Hotel), capitale dello Shaanxi e importante centro del Nord Ovest della Cina, e Guangzhou (6 settembre, Rosewood Hotel), una delle città chiave della Greater Bay Area.
Organizzato in collaborazione con Ice Agenzia e il sostegno del Ministero degli Affari esteri, del sistema diplomatico e della Camera di Commercio italiana in Cina, “Vinitaly China Roadshow” 2024 conta sulla partecipazione di più di 50 cantine italiane di “OperaWine”, la degustazione-anteprima di Vinitaly con le 131 produttori selezionati dalla rivista Usa “Wine Spectator”, e dei principali gruppi vitivinicoli italiani, per oltre 500 etichette in degustazione nei walk around tasting. Presenti anche i principali importatori come Sinodrink, Interprocom, Pietra Rossa, Zefiro, Sarment, Uita, ItalyFun e VM Fine Wines. A fare squadra con Vinitaly sul versante food, il Consorzio di Tutela del Grana Padano, presente in tutte e tre le città con eventi nei principali ristoranti e con un’inedita masterclass dedicata agli abbinamenti con il vino tricolore. Inoltre, in occasione dell’ultima tappa, a Guangzhou, Veronafiere presenta anche il suo rinnovato brand Sol con l’area di degustazione di Sol International Evo Oil Show dedicata all’olio evo, in cui si svolgeranno guide all’assaggio e masterclass degli oli vincitori del Concorso Internazionale Sol d’oro n. 22, guidate dal capo panel Marino Giorgetti, supportato della giurata cinese del Sol d’Oro Naxie. Completa l’offerta la mixology, con l’allestimento a Xi’an di un cocktail bar pop-up dedicato alle proposte classiche italiane, sotto la regia dei tre locali più importanti della metropoli cinese per la miscelazione.
Spazio anche ai wine lovers delle tre città cinesi che, negli stessi giorni, potranno partecipare all’“Italian Wine Week”, un cartellone di eventi in più di 80 locali di tendenza ideato e curato da Veronafiere attraverso la sede operativa di Shanghai e il suo team di Shenzhen di Wine to Asia. Quest’anno, per la prima volta, ci saranno anche le wine maps, vere e proprie guide enogastronomiche nelle città di Shanghai e di Guangzhou. Iniziativa che verrà ripresa per la “Greater Bay Area Wine Week” del maggio 2025 in occasione dell’edizione n. 3 di “Wine to Asia”.
“Il Roadshow di Vinitaly in Cina si conferma l’unico evento itinerante dedicato al vino italiano nel Paese del Dragone - ha spiegato Matteo Gelmetti, vicepresidente Veronafiere - un format vincente che consolida il nostro quasi trentennale presidio su questo mercato chiave ma complesso, anche attraverso la nostra sede di Veronafiere Asia a Shanghai, aperta nel 2018. In quest’ottica, lo sviluppo in Asia del brand Vinitaly rappresenta uno degli asset di crescita su cui punta il piano strategico “One 2024-2026” del Gruppo fieristico, con investimenti dedicati sia al posizionamento del vino italiano in Cina - l’anno scorso il Roadshow ha registrato oltre 1.900 operatori della domanda cinese - che all’incoming di buyer profilati alla manifestazione di Verona: 1.255 nell’ultima edizione in aumento di oltre il 4%”.
Dopo il “Vinitaly China Roadshow” il programma di promozione e internazionalizzazione di Vinitaly proseguirà in Giappone, insieme ad Agenzia Ice, per la Borsa Vini 2024 in programma a Osaka e Tokyo (7 e 9 ottobre), per volare successivamente a Chicago per Vinitaly Usa il 20 e il 21 ottobre. Nel 2025, è già fissato “Wine to Asia” n. 3, dal 9 all’11 maggio a Shenzhen, in Cina.

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