L’aggiornamento delle Linee Guida sui requisiti scientifici per la presentazione di una domanda di autorizzazione per un nuovo alimento, pubblicato dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), non terrebbe conto della relazione del Parlamento Europeo sulla strategia europea per le proteine, che mette in evidenza le sfide etiche, sociali, ambientali ed economiche poste dagli “alimenti a base cellulare, prodotti mediante coltivazione di cellule isolate da piante e animali”. Secondo varie sigle, “il regolamento sui nuovi alimenti non è adeguato ad affrontare tali sfide” e, oltretutto, “la richiesta specifica dei Ministri di allineare alcuni aspetti della valutazione degli alimenti prodotti in laboratorio alle procedure di valutazione dei medicinali è stata completamente ignorata”. In particolare, è stata trascurata la richiesta di includere “studi preclinici e clinici come criteri per valutare la sicurezza di questi prodotti”. Queste motivazioni hanno spinto le principali organizzazioni agricole europee e consorzi di prodotti alimentari di qualità a scrivere e firmare una lettera all’indirizzo del direttore esecutivo Efsa, Bernhard Url: dal presidente Origin Italia, Cesare Baldrighi, al presidente della spagnola Asaja, Pedro Barato, dal presidente della francese Fnb (Federazione Nazionale Bovini), Patrick Bénézit, al presidente Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, e, ancora, dal segretario generale Clitravi, Dirk Dobbelaere, a Jan Dolezal, presidente Camera Agraria della Repubblica Ceca (Akcr), dal presidente Farm Europe, Yves Madre, al presidente Cap Agricultori del Portogallo, Álvaro Mendonça e Moura, da Ettore Prandini, presidente Coldiretti, a Martin Pýcha, presidente Associazione Agricola della Repubblica Ceca (Zscr), da Luigi Scordamaglia, presidente Eat Europe (e ceo Filiera Italia), a Marian Sikora, presidente Federazione polacca dell’Unione dei Produttori Agricoli (Fbzpr), ed a Renato Zaghini, presidente Consorzio Grana Padano.
Secondo i firmatari l’aggiornamento non risponde alle aspettative espresse nella nota n. 5.469/24, sostenuta da ben 17 Ministri dell’Agricoltura di diversi Paesi europei: una nota che pone l’accento su “un principio cardine della visione europea in materia di sicurezza alimentare, considerato cruciale per tutelare al meglio gli interessi dei cittadini e dei consumatori europei”. Secondo queste sigle, inoltre, l’“Efsa ha anche ignorato le preoccupazioni espresse dal mondo scientifico, nel contesto della consultazione pubblica, riguardo agli ormoni, ai fattori di crescita e ai residui antimicrobici, e le richieste da loro avanzate - spiegano - si basano sul fondamentale principio di precauzione” considerato “un pilastro essenziale delle politiche alimentari perseguite dall’Unione Europea”, al fine di tutelare sia gli agricoltori che i consumatori europei. Nello specifico, le organizzazioni chiedono all’Efsa di “rivedere il proprio lavoro di aggiornamento delle linee guida”, tenendo conto delle richieste formali espresse nella nota del Consiglio, annunciando anche una mobilitazione in caso di mancato rispetto del principio di precauzione, e chiedendo “il blocco di tutte le procedure di autorizzazione per i prodotti coltivati in laboratorio fino a quando non saranno accolte le richieste formulate nella nota dei Ministri e la posizione espressa dal Parlamento Europeo. Le organizzazioni firmatarie - infine - confidano che l’Efsa prenderà in esame le considerazioni esposte e attendono con interesse una risposta ufficiale in merito”.
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