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Dalle produttrici under 40 alla new wave del Cannonau, le masterclass dei Vignaioli Indipendenti

Torna a Bolognafiere, dal 23 al 25 novembre, il “Mercato” della Fivi, con oltre 1.000 cantine da tutta Italia
FIVI, MERCATO DEI VIGNAIOLI INDIPENDENTI, Italia
Torna a Bologna, dal 23 al 25 novembre, il “Mercato dei Vini” della Fivi

Dalle giovani produttrici under 40 ai nuovi orizzonti del vitigno sardo Cannonau, passando per una piccola realtà della Franciacorta e per il Sagrantino di Montefalco biodinamico: sono alcuni dei temi delle masterclass in programma al “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti” 2024 by Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti), dal 23 al 25 novembre a Bolognafiere, che si prepara ad accogliere oltre 1.000 cantine da ogni regione italiana, insieme alle delegazioni di vignaioli e produttori europei Cevi - Confédération Européenne des Vignerons Indépendants e Fioi - Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti.
Sabato 23 novembre (ore 11.30) tocca a “Corte Fusia: storia di un’amicizia in Franciacorta”, dedicata ad una giovane e piccola realtà nata anni dopo i pionieri della Franciacorta. Gigi Nembrini e Daniele Gentile dell’azienda agricola Corte Fusia si raccontano attraverso il territorio, il loro percorso e i loro vini, che verranno degustati sia con sboccatura à la volée, sia con sboccatura à la glace. Nello stesso giorno (ore 14.30) è la volta di “Raina: la via biodinamica al Sagrantino di Montefalco”: Francesco Mariani, vignaiolo e cuoco dell’azienda agricola Raina di Montefalco, fonde la sua passione per la terra e la cucina in un approccio biodinamico che esalta l’autenticità del Sagrantino. Ogni bottiglia riflette il suo impegno a creare un’esperienza enologica ricca di carattere e tradizione, con profondità di sapori e aromi unici. “Vignaiole: giovani gemme, radici profonde” (ore 17.00) è la masterclass dedicata alle giovani produttrici under 40: un viaggio tra le vignaiole che, da nord a sud, sono profondamente legate alle loro radici e ai loro territori. Condividono un forte senso di appartenenza e una passione comune: far conoscere i propri vini e le proprie terre, dimostrando come la tradizione vitivinicola stia evolvendo, passando di madre e padre in figlia. Una nuova generazione al femminile, determinata a lasciare un segno nel mondo del vino. In degustazione spumante Metodo Classico Millesimato Dosaggio Zero 2021 Coppacchioli Tattini; spumante Metodo Classico Blanc de Blanc Extra Brut biologico Cossignani L.E. Tempo; Abruzzo Pecorino Doc “L’Ariosa” 2022 Olivastri; Langhe Doc Freisa 2018 Adriano Marco e Vittorio; Monferrato Doc Nebbiolo “Noto” 2019 Boeri; Amarone della Valpolicella Docg “La Parte” 2016 Piccoli.
Domenica 24 novembre (ore 11.30) è la volta di “La “new wave” di Mamoiada: i nuovi orizzonti del Cannonau”: questi produttori, profondamente radicati nel territorio, uniscono audacia e tradizione per esaltare le peculiarità del Cannonau. Il vino qui prodotto celebra l’autenticità e il carattere della Sardegna, offrendo un viaggio sensoriale nella sua essenza più pura. Nella masterclass sul VinSanto di Barattieri (ore 14.30) focus su una delle più antiche aziende dell’Emilia Romagna, che coltiva da generazioni 35 ettari di vigneti esposti a sud, dove la raccolta delle uve avviene ancora manualmente. Dal 1823 è un produttore di riferimento per il VinSanto, il cui lievito madre quest’anno celebra 200 anni di storia. Ogni bottiglia racchiude la tradizione e il legame profondo con il territorio, esprimendo l’identità autentica della famiglia Barattieri.
Infine, lunedì 25 novembre (ore 12.30) , la masterclass “Verità e falsi miti nell’olio. In cottura e a crudo, quello che cambia in termini di gusto è sorprendente”, a cura degli Olivicoltori Indipendenti Fioi. Esiste un olio giusto per la cottura di ogni alimento, che così si preserva e mantiene i suoi valori nutraceutici. Gli oli extravergine di elevata qualità hanno polifenoli e caratteristiche sensoriali diverse per ciascuna varietà di oliva utilizzata che sperimentate in cucina rivelano orizzonti tutti da esplorare sulle infinite declinazioni di gusto. Per gli chef del futuro sarà imprescindibile lavorare con oli che rispecchiano l’identità aromatica delle varietà perché in cottura o a crudo esaltano e rispettano la materia prima con una profondità di gusto e profumi che non si era mai ottenuta. In degustazione carciofo fritto con olio monocultivar Coratina di Michele Depalo e cime di rapa cotte in acqua e olio monocultivar Intosso di Tommaso Masciantonio.

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