Il Veneto è di gran lunga la prima regione del vino italiano, per valori esportati: nei primi 6 mesi 2024 si parla di 1,4 miliardi di euro sui 3,8 esportati da tutto il Belpaese nel periodo in esame (dati Istat, analizzati da WineNews). Grazie soprattutto al mondo “Prosecco”, ovviamente, ma anche alla Valpolicella, territorio che con i suoi Amarone, Ripasso, Recioto e Valpolicella, muove intorno al vino un giro d’affari stimato superiore ai 600 milioni di euro. Territorio, questo, che ha in Verona - una delle città più visitate d’Italia - una delle sue capitali assolute. Città che, nei giorni di Vinitaly (nel 2025 dal 6 al 9 aprile), diventa da decenni anche la grande “capitale” del vino italiano, e che vanta il primato di “vigneto urbano” più grande d’Italia, ma anche luoghi di eccellenza, all’ombra dell’Arena, come l’Antica Bottega del Vino, oggi di proprietà delle 13 cantine delle “Famiglie Storiche” (Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato), con la sua monumentale carta dei vini. E che ora potrà fregiarsi anche del titolo di “Città internazionale della vite e del vino” dell’Oiv - Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino. Ad annunciarlo l’Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Federico Caner: “dal prossimo 29 novembre, Verona potrà fregiarsi di un ulteriore titolo, dopo quello di “città dell’amore”. Sarà proclamata ufficialmente infatti “Città internazionale della vite e del vino” dall’Oiv, riconoscimento che onora tutto il comparto vitivinicolo e un territorio come quello veneto che anche quest’anno segna un boom nell’export a livello mondiale”. “Questo riconoscimento - prosegue Caner, che esprime grande soddisfazione per il riconoscimento Oiv, “L’Onu del vino” che comprende 50 Stati e rappresenta l’87% della produzione e il 71% del consumo mondiale - arriva a pochi mesi dal “Wine Ministerial Meeting” dell’Oiv, andato in scena a Verona (dopo la riunione nei giorni precedenti in Franciacorta, a Cà del Bosco, ndr) ad aprile grazie al Ministro Lollobrigida, ed è la conferma del grande ruolo di un territorio che sempre più si identifica con un prodotto. Ogni anno questo legame si rinnova con Vinitaly, che nel 2024 ha celebrato l’edizione n. 56 con 4.000 cantine, 1.200 top buyer, 70.000 visitatori e 65 Paesi rappresentati. Il Veneto è la regione dove si produce più vino in Italia e quella che esporta di più nel mondo - conclude Caner - questo riconoscimento a Verona è perciò più che meritato, e per noi un grande onore”.
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