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LA VISIONE

“Comunicare il consumo responsabile” di vino e alcol: i giovani parlano ai giovani

I progetti top dell’iniziativa Federvini con quattro Università italiane. Cristina Mariani May (Banfi): “il settore è pronto a fare la sua parte”

Il mercato del beverage “fuori casa” in Italia vale oltre 100 miliardi di euro al consumo, ed i giovani dai 23 ai 34 anni ne rappresentano il 20% in valore. Tra i loro gusti, quando si parla di bevande alcoliche, i preferiti sono cocktail e spirits (24%), altre bevande alcoliche (18%), birra (17%), e solo in coda vengono spumanti (16%) e vino fermo (13%). E quando si parla di vino in particolare, i giovani preferiscono bere con gli amici, in famiglia ed infine con il partner, preferendo, nell’ordine, bollicine e vini bianchi, quindi i rossi ed in ultimo i rosé. Con il prezzo e la sostenibilità che sono i primi driver di scelta (che il 95% di loro fa in autonomia, mentre solo il 5% chiede consigli a ristoratori e baristi), davanti al vitigno, mentre abbinamento con il cibo e territorio di provenienza vengono in coda ai criteri che contano secondo loro. E con più del 40% che si dice interessato a provare vini no o low-alcol (dati: TradeLab by Federvini). Giovani che, dunque, hanno un approccio al vino diverso, come abbiamo detto spesso, dalle generazioni precedenti, e che sono anche i più titolati a parlare ai loro coetanei di concetti importanti, come quello del bere moderato e responsabile. Riflessione da cui nasce l’iniziativa “Comunicare il consumo responsabile”, promossa da Federvini, in collaborazione con Università Sapienza di Roma, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Università degli Studi di Firenze e Università degli Studi di Verona, che, oggi, a Roma, ha premiato le migliori progettualità degli studenti delle quattro accademie (“Cheers and Chilli” di Davide Giliberti, Bruno Daniele e Stefania Faella dell’Università Vanvitelli, “La vera arte è bere con saggezza. Assaparola” di Linda Tioniaccini, Leonardo Selmi, Chiara Pisaneschi, Sara Lucchesi e Costanza Lazzizzera per l’Università di Firenze, “Il gusto dell’equilibrio” di Arianna Ottati, Flavia Morrichetti e Martina Madeo per l’Università Sapienza di Roma, e “Bevi con la testa, gusta con il cuore”, di Chiara Zanato e Ludovica Milan per l’Università di Verona), tra le quali sarà poi selezionata quella che rappresenterà l’Italia alla finale del contest europeo in programma il 19 novembre a Bruxelles, promosso in collaborazione con le organizzazioni europee di riferimento, a cui parteciperanno anche atenei di Francia, Germania e Spagna.
“Federvini ha sempre attribuito grande rilievo a questa iniziativa”, ha affermato la presidente Federvini Micaela Pallini, spiegando che “investire nel dialogo con i giovani, attraverso percorsi strutturati e collaborativi con il mondo accademico, significa contribuire attivamente alla diffusione di una cultura del consumo consapevole, fondata sull’informazione e sulla responsabilità individuale. I progetti presentati dimostrano quanto le nuove generazioni siano pronte a interpretare questi temi con maturità, creatività e senso civico”.
“Iniziative come questa dimostrano quanto il nostro comparto sia pronto a fare la sua parte lavorando con le nuove generazioni per diffondere l’educazione verso i valori di consapevolezza e moderazione - ha dichiarato Cristina Mariani May, Ceo Banfi Wines Usa, casa madre che guida anche Banfi, una delle tenute vinicole più importanti d’Italia e del territorio del Brunello di Montalcino - progetti come questo sono la miglior risposta per riaffermare il ruolo positivo del nostro settore su scala globale, abbiamo il dovere di proseguire in questa direzione”.
Secondo il professor Alberto Mattiacci, responsabile scientifico del progetto “Comunicare il consumo responsabile” e ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università La Sapienza di Roma, l’iniziativa rappresenta “un esempio virtuoso di sinergia tra accademia e mondo delle imprese, in cui gli studenti si misurano con una sfida concreta e diventano protagonisti attivi di un processo di comunicazione sociale”.
“Tradurre il concetto di responsabilità in un linguaggio accessibile, coinvolgente e autentico è un esercizio di grande valore formativo. I ragazzi hanno dimostrato di saper coniugare sensibilità e innovazione con straordinaria efficacia”, ha aggiunto il professor Enrico Bonetti, ordinario di Marketing all’Università Luigi Vanvitelli.
Il professor Raffaele Donvito, docente di Marketing e di Internazionalizzazione dell’Impresa e Lab Retail Marketing dell’Università degli Studi di Firenze,
ha sottolineato l’impatto dell’iniziativa, affermando che “coinvolgere i giovani in progetti di comunicazione sociale significa stimolare una nuova generazione di professionisti consapevoli, capaci di veicolare valori positivi attraverso codici narrativi contemporanei”.
La professoressa Paola Signori, ordinario in Economia e Gestione delle Imprese all’Università degli Studi di Verona, ha concluso, infine, osservando che “la qualità e la maturità dei progetti dimostrano come il consumo responsabile possa essere comunicato con un linguaggio vicino ai giovani, generando messaggi capaci di innescare riflessioni autentiche e durature”.
Oltre alla presidente Federvini Micaela Pallini, alla cerimonia, hanno partecipato tanti rappresentanti del mondo istituzionale accademico e produttivo, tra cui Maria Alessandra Gallone, consigliere delegato del Ministro dell’Università e della Ricerca per le politiche dell’innovazione e della sostenibilità, Marco Bruschini, direttore Comunicazione, Promozione e Valorizzazione del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Ugo Della Marta, direttore generale per l’Igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della Salute, Alberto Marinelli, sirettore del Dipartimento CoRiS della Sapienza, e Rodolfo Maralli, presidente Banfi Wines e docente di Marketing Planning all’Università La Sapienza di Roma.

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