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VINO E TERRITORI

Crisi Terre d’Oltrepò, il Consorzio Vini Oltrepò: “vicini a viticoltori e dipendenti”

Il Consorzio guidato da Francesca Seralvo: “le istituzioni agiscano presto, dobbiamo reagire uniti guardando al futuro del territorio”
CONSORZIO VINI OLTREPO', FRANCESCA SERALVO, TERRE D'OLTREPO', Italia
I vigneti dell’Oltrepò (credits: Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese)

Dopo l’appello, tra gli altri, del vicepresidente del Senato, Gianmarco Centinaio, che nei giorni scorsi ha sollecitato il commissariamento di Terre d’Oltrepò, la più grande cooperativa del territorio dell’Oltrepò Pavese, oggi di fatto senza vertici operativi, dopo che i consiglieri eletti in luglio non hanno accettato l’incarico, in vista della prossima assemblea fissata per l’8-9 agosto, riporta la stampa locale, a prendere posizione sulla vicenda è il Consorzio Vini dell’Oltrepò guidato da Francesca Seralvo (produttrice con Tenuta Mazzolino, ndr). “Oggi l’Oltrepò Pavese del vino deve affrontare una sfida molto complessa, in una situazione congiunturale già non favorevole, ma come Consorzio siamo vicini a tutti i viticoltori e ai dipendenti di Terre di Oltrepò, la cui condizione di crisi ci impone di reagire uniti guardando al futuro - e anche al presente - di un un territorio che di vitivinicoltura vive e per il quale è necessario fare ogni sforzo possibile”, spiega la presidente.
Già da settimane, il Consorzio, spiega una nota, “sta seguendo con attenzione e apprensione lo sviluppo della situazione, dialogando con le numerose istituzioni e realtà territoriali con lo scopo di favorire la ricomposizione della crisi in atto, per quanto sia un ente che non ha la possibilità di intervenire direttamente sulle molteplici e complesse dinamiche che tale situazione genera. Ci appelliamo dunque alle istituzioni affinché riescano a trovare un modo per dare sostegno a centinaia di famiglie che fanno parte del tessuto sociale del nostro territorio. Speriamo che almeno i ristori per la peronospora del 2024 potranno essere approvati a breve per dare un segnale concreto di vicinanza”. 
La preoccupazione, spiega ancora il Consorzio, va al sistema territorio, che rischia di essere fortemente danneggiato a livello economico dal possibile calo dei prezzi legato ai grossi quantitativi di uva che ad oggi non hanno una collocazione. “È evidente come tentativi di lucrare su questo fronte rappresentino anzitutto un bieco sciacallaggio sulla pelle di agricoltori già provati e dall’altro un effetto negativo che si può ripercuotere su tutta la filiera. L’auspicio dunque è quello che la compravendita di uva avvenga ad un prezzo equo che sia remunerativo del lavoro svolto dagli agricoltori. Alla luce di questa situazione, ma anche del contesto internazionale, una misura di riduzione delle rese - spiega ancora Francesca Seralvo - sarebbe stata particolarmente auspicabile; una proposta che, come Consorzio, avevamo avanzato già lo scorso aprile, ma che purtroppo ha incontrato il parere negativo di alcune delle associazioni di categoria. Crediamo che ogni misura che possa portare a una riduzione dell’offerta, come ad esempio la vendemmia verde, vada perseguita se possibile. Siamo sempre a disposizione di tutti i produttori sia per denunciare tentativi di speculazione, che per agevolare gli incontri tra domanda e offerta”.
E ancora, guardando anche al futuro più remoto, “oltre alle condizioni e alle scelte che hanno portato a questo scenario cupo e a quello che potrà succedere in questa vendemmia, bisogna prendere atto di una situazione che come Consorzio - spiega ancora la nota - abbiamo stigmatizzato sin da subito, ovvero che l’Oltrepò Pavese se vuole sopravvivere e possibilmente tornare a prosperare non può pensare di farlo giocando solo la carta dei volumi. La transizione verso una politica produttiva incentrata sulla qualità si è dimostrata anche alla luce degli ultimi eventi inevitabile e l’unico auspicio positivo che possiamo trarre da questa crisi è che riesca a far comprendere a tutti i soggetti coinvolti quale sia la strada per il futuro del nostro territorio. Come Consorzio rinnoviamo l’appello a tutte le istituzioni coinvolte affinché adottino con il minore tempo possibile strumenti che consentano di rispondere ai tanti viticoltori soci di Terre d’Oltrepò, ma anche a tutti i produttori di un territorio che sta lavorando seriamente e concretamente per il rilancio”.

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