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Adnkronos

Vino: Vinous Top 100 Wines, al n. 1 il Chianti Classico e 22 italiani in classifica … Al top assoluto la Gran Selezione Vigna Il Poggio 2020 di Castello di Monsanto. Classici e curiosità nella classifica del magazine di Antonio Galloni … Nel “carillon” delle varie “Top 100” del mondo del vino, firmate soprattutto dalla stampa americana, c’è anche l’Italia sul tetto del mondo: il Chianti Classico Gran Selezione Vigna Il Poggio 2020 della celeberrima griffe Castello di Monsanto è, infatti, il vino dell’anno, il n. 1 della “Vinous Top 100 Wines” 2025, la classifica firmata dal magazine del critico Antonio Galloni, che “nasce con l’obiettivo di catturare la diversità e il dinamismo del mondo del vino di oggi”, e rappresenta “l’apice della qualità, del valore e dell’emozione nel panorama enologico, secondo il giudizio del nostro team di critici esperti”, spiega Galloni a WineNews. Castello di Monsanto che è di proprietà della famiglia Bianchi, con Laura Bianchi che ne è l’attuale proprietaria, e porta avanti l’azienda fondata dal padre Fabrizio, che, a sua volta, aveva iniziato l’attività con l’aiuto del padre, Aldo, mentre la terza generazione, con Laura e la figlia Giulia Cecchi, guida oggi l’azienda, che, dal 1996, è stata affidata alla gestione di Laura.
Ma se sul podio salgono anche il Sudafrica, con il Syrah Graft 2024 di Van Loggerenberg Wines, e la Francia, con il Brane-Cantenac 2020 di Châteaux Brane-Cantenac, tante sono le cantine italiane presenti. Come Tenuta delle Terre Nere con l’Etna Rosso San Lorenzo 2023 al n. 5, ed il Barbaresco Riserva Asili 2021 di Produttori del Barbaresco al n. 7, per rimanere nella “Top 10”, mentre al n. 13 c’è il Barbaresco Riserva Rocche Massalupo di Lodali. Posizione n. 16 per il Brunello di Montalcino Bassolino di Sopra 2019 di Pian dell’Orino, mentre al n. 19 si torna in Piemonte con il Barolo Perno 2021 di Ca’ di Press. Posizione n. 21, invece, per il Montepulciano d’Abruzzo Colle Vota 2021 di Tiberio, mentre al n. 27 si torna in Chianti Classico con la Gran Selezione Vigneto Bellavista 2022 di Castello di Ama. Ancora Italia e ancora Langhe al n. 36, con il Barolo Riserva Runcot 2016 di Elio Grasso, mentre al n. 44 si torna in Toscana con il Brunello di Montalcino Vigna Montosoli 2020 di Canalicchio di Sopra - Ripaccioli, e al n. 48 si posiziona il Taurasi Primum 2019 di Guastaferro, dalla Campania.
Alla posizione n. 55 si va in Friuli-Venezia Giulia, ma con un rosso, il Rosso del Gnemiz 2022 di Ronco del Gnemiz, mentre al n. 57 c’è un grande classico come il Valpolicella Superiore Monte Lodoletta 2019 di Romano dal Forno. Al n. 67, ancora, si torna in Piemonte, ma con uno dei territori meno spesso sotto i riflettori, con il Ghemme Chioso dei Pomi 2017 di Rovellotti, mentre al n. 69 c’è un’icona della Sardegna come il Barrua Isola dei Nuraghi 2020 di Agricola Punica. Al n. 73 un altro classico, come il Barolo Cannubi 2021 di G. B. Burlotto, così come è a suo modo un punto fermo il Trebbiano Boggina B 2023 di Petrolo, dal Valdarno, al n. 75.

Ancora Italia, poi, con l’Aglianico del Vulture Titolo 25esimo Anniversario 2021 di Elena Fucci, tra le gemme della Basilicata, al n. 80, seguito, al n. 81, dal Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2019 di Poderi Sanguineto. Posizione n. 87, ancora, per il Tenuta di Trinoro 2021 di Tenuta di Trinoro, la cantina della famiglia Franchetti ai confini della Val d’Orcia, con altri due italiani a chiudere la classifica: il Collio Studio di Bianco 2023 di Borgo del Tiglio, ancora dal Friuli, al n. 98, ed il Montepulciano d’Abruzzo Riserva Cocciapazza 2021 di Torre dei Beati, al n 100.

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