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RICONOSCIMENTI

Il “Miglior Novello d’Italia” è made in Sud: il Cinurio dell’azienda calabrese Tramontana

I risultati del concorso del Nuovo Istituto Nazionale del Vino e dell’Olio Novello a cui hanno partecipato 50 vini da tutto il Belpaese

A vincere, con giudizio unanime, è stato il Cinurio dell’azienda vinicola Tramontana di Reggio Calabria, un Novello 100% macerazione carbonica da uve calabrese, antesignane del Nero d’Avola, prodotto nella zona jonica più a Sud dello Stivale, l’area grecanica, da cui prende il nome, davanti ad altri tre vini sempre del Centro-Sud Italia: il calabrese L’Aurora della cantina Zito di Cirò Marina, il Cupido della siciliana Principe di Corleone - Pollara di Monreale, e il Catello dei Viticoltori dei Colli Cimini di Vignanello. Sul terzo gradino del podio, infine, il Fresco di Vendemmia della celebre griffe marchigiana Velenosi. Ecco i vincitori del concorso “Miglior novello d’Italia” 2025, competizione organizzata dal Nuovo Istituto Nazionale del Vino e dell’Olio Novello, guidato da Tommaso Caporale, nei giorni scorsi nel “Salone Nazionale del Vino Novello” n. 19, a Roma alle Officine Farneto, e che ha visto la partecipazione di 50 vini Novello selezionati dell’Istituto, ridotti a 17 nella fase finale, valutati da una giuria composta da Fabio Santini, sommelier Ais-Associazione Italiana Sommelier, Daniele Lombardi, enologo, e Andrea Russo, assaggiatore e docente di analisi sensoriale.
Le menzioni speciali “Novello amore mio” sono state assegnate al Novello Roccomonfina Igt prodotto da Telaro a Galluccio e al Langhe Doc Dolcetto Novello della cantina S-sperimentale dell’Istituto di Istruzione Superiore Umberto I di Alba.
Alla cerimonia di premiazione ha preso parte, come ospite d’onore, il maestro pasticcere Iginio Massari che ha ribadito come per la rinascita del mercato del vino Novello ci sia bisogno di lavorare soprattutto sulla comunicazione verso i consumatori.
Al termine dei lavori, è stata presentata la nuova etichetta d’autore a firma del maestro Lamberto Pignotti, padre della poesia visiva, che sarà apposta su un multiplo di 12 esemplari di bottiglie del Novello 2025 prodotto dalle cantine Volpetti di Ariccia, il “Miglior Novello” 2024. Il progetto, a cura dello Studio Archivio Courtesy Fratelli Emme di Roma, guidato dall’artista Gianfranco Grosso, mira da due anni a questa parte (nel 2024 era stato il maestro Tommaso Cascella a firmare l’etichetta della cantina Dorgali) a valorizzare e a puntare i riflettori su questo prodotto attraverso l’arte contemporanea.
Un mercato, quello del vino Novello (dal 30 ottobre, come da legge, è in commercio l’annata 2025, ndr), che appare sempre più ridotto, come raccontato nei giorni scorsi da WineNews: da “rito” nato 50 anni fa, diventato quasi “di massa” negli Anni Novanta del Novecento, infatti, siamo passati alla “nicchia della nicchia”. Perché è questo, nei fatti, il curioso destino del Novello, peculiarità enologica che nasce dalla macerazione carbonica delle uve, primo prodotto dell’ultima vendemmia ad arrivare sulle tavole, ma che è passato dal picco produttivo di 20 milioni di bottiglie a 1,5 di oggi, al minimo storico, con un trend decisamente negativo.

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