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POLITICA E COMMERCIO

Dal vino alla pasta, dai formaggi all’olio, l’Ue chiederà agli Usa l’esenzione dai dazi

La lista sarà presentata il 24 novembre al segretario Usa al Commercio Howard Lutnick e al rappresentante per il Commercio Jamieson Greer a Bruxelles
CONSIGLIO DEL COMMERCIO UE, DAZI, ESENZIONE, UE, USA, Mondo
l segretario Usa al Commercio Howard Lutnick (credti: U.S. Department of Commerce)

Dalla pasta ai formaggi, dai vini all’olio di oliva, la Commissione Europea chiederà all’amministrazione americana di Donald Trump di esentare dai dazi Usa una serie di beni Ue “sensibili”. Lo riporta l’Ansa, spiegando che Politico.eu, l’edizione europea della testata giornalistica americana “Politico”, ha visionato l’elenco di 27 pagine. La lista è stata finalizzata, oggi, dai Paesi dell’Ue e sarà presentata al segretario Usa al Commercio Howard Lutnick e al rappresentante per il Commercio Jamieson Greer, il 24 novembre, in occasione del Consiglio del Commercio che vedrà i Ministri dei 27 impegnati in un pranzo di lavoro con la controparte statunitense a Bruxelles.
Tra i prodotti menzionati anche liquori, occhiali da sole, diamanti, utensili, tubi metallici, parti di motori navali, attrezzature industriali, tessuti, scarpe, cappelli, ceramiche e robot industriali.
I settori sensibili citati non erano coperti dall’accordo commerciale stipulato lo scorso luglio dal presidente Usa Donald Trump e dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in Scozia.
“Politico” sottolineando che la richiesta dell’Ue di eliminare i dazi sulla pasta è “particolarmente delicata in Italia”, dove il settore è preoccupato per la minaccia dell’amministrazione Trump di imporre dazi del 92% a partire da gennaio 2026 in un caso antidumping, oltre al 15% già in vigore, “un livello così alto da vietare le esportazioni verso gli Stati Uniti”. Nei giorni scorsi, le tariffe doganali in Usa sono state rimosse da alcuni beni quali banane, pomodori, tè e caffè, succhi di frutta, cacao, arance, alcuni tagli di bovino, alcuni fertilizzanti, pinoli e frutta esotica, i cui prezzi, a causa dei dazi, erano diventati proibitivi sul mercato americano.

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