Da un lato la ricchezza artistica millenaria del territorio, dall’altro quella agricola enogastronomica, rappresentata dal Brunello di Montalcino in primis, ma non solo. Due pilastri dell’economia e della storia di Montalcino, uno dei territori del vino più importanti nel mondo, che ora iniziano un percorso di valorizzazione reciproca e comune, con il progetto “Il Tempio del Brunello”. Un museo innovativo e immersivo, nato nel trecentesco Complesso Monumentale di Sant’Agostino a Montalcino, meta ogni anno di milioni di enoturisti, e che unisce storia, archeologia, arte, cultura e paesaggio, ma anche commercio, artigianato e la promozione degli altri preziosi prodotti del territorio (dal miele allo zafferano, dall’olio ai tartufi, dalla pasta biologica alle prugne) con la regia e l’investimento privato di Opera Laboratori, società leader nei servizi museali di Musei che vanno dagli Uffizi ai Musei Vaticani, dal Parco Archeologico di Pompei ed Ercolano alla Reggia di Caserta, dal Duomo di Siena a quello di Spoleto, che lo ha promosso nel progetto nel progetto “L’Oro di Montalcino”, insieme al Comune di Montalcino, al Consorzio del Brunello e all’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, dal Comune di Montalcino.
Un museo tecnologico, fatto di visori multimediali per “volare” come un drone sul territorio, di istallazioni multimediali interattive, dove i visitatori del Tempio possono trasformare i colori di Montalcino in opere digitali in stile Pollock, o vedere le differenze di colore nell’evoluzione del vino nel tempo, filmati con le voci storiche del Brunello di Montalcino, con una enoteca, anche questa multimediale e intereattiva, con informazioni sulle tipologie dei vini di Montalcino (Brunello di Montalcino Annata, Vigna e Riserva e Rosso di Montalcino), un tavolo multimediale che consiglia i vini in base alle “emozioni” scelte dal visitatore, e un dehors destinato anche alla degustazione dei vini delle aziende del territorio e dei prodotti dell’alta agricoltura ilcinese, che, come spiega a WineNews, il presidente di Opera Laboratori, Giuseppe Costa “è l’inizio di un percorso, perchè qui più che altrove è possibile abbinare impresa, cultura e territorio. Come già facciamo con la vicina e millenaria Abbazia di Sant’Antimo, senza snaturarne il senso ed il valore religioso e intimistico. L’idea del progetto “Oro di Montalcino” e del “Tempio” è nata con l’Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, e ovviamente insieme al Consorzio del Brunello, per rivalorizzare questo splendido complesso, dando un senso più ampio, dove poter ammirare opere antiche, millenarie, e raccontare la vita che c’è intorno al Brunello di Montalcino, ma anche ad altre esperienze agricole del territorio”.
“Siamo convinti che il percorso del vino non si esaurisca in un bicchiere - aggiunge il presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci - ma sia sempre più un fenomeno di rilievo anche dal punto di vista culturale. Questo progetto ci rende entusiasti poiché il Tempio del Brunello non è solo un museo moderno e interattivo, ma anche un’esperienza profondamente rappresentativa del suo territorio che darà un valore aggiunto all’attività di promozione che lo stesso Consorzio già svolge per tutto il sistema socioeconomico di Montalcino”. “Dopo un anno e mezzo di pandemia in cui le nostre energie si sono concentrate nel sostenere la comunità - afferma il sindaco di Montalcino, Silvio Franceschelli - abbiamo guardato anche al futuro e questo progetto è per noi nuova linfa vitale. Montalcino ha voglia di rinascita, ora è il momento. Lavorando di concerto con l’Arcidiocesi e il Consorzio del Brunello, con il braccio operativo di Opera Laboratori, intendiamo non solo promuovere il nostro territorio attraverso una formula innovativa che possa accogliere in maniera efficace i visitatori, ma creare all’interno del complesso di Sant’Agostino nuovi stimoli e spazi culturali per la comunità montalcinese dove arte, storia, musica, artigianalità e prodotti d’eccellenza possano fondersi alla cultura produttiva in un progetto organico”. “Il Tempio del Brunello - spiega, ancora a WineNews, Maddalena Sanfilippo (Opera Laboratori) - si inserisce nel macro-progetto “Oro di Montalcino”, ed è un percorso che ha sfruttato le più avanzate tecnologie disponibili oggi, ma aperto e proiettato all’innovazione costante, per stare al passo con i tempi, per cavalcarli, con app e strumenti multimediali che, oltre al Brunello e al suo territorio, raccontano anche le opere d’arte ed i monumenti”.
L’esperienza dell’“Oro di Montalcino” inizia, dunque, nell’ex Complesso Monumentale di Sant’Agostino, cuore millenario e culturale della città. L’ex convento, risalente al XIII secolo, quando a Montalcino è documentata la presenza dei primi padri agostiniani, si sviluppa accanto alla chiesa intitolata ai Santi Filippo e Giacomo, nota come Sant’Agostino, scrigno di preziosi affreschi di scuola senese del secondo Trecento, riaperta al culto il 2 luglio, dopo una lunga fase di restauri. La dimensione accogliente e meditativa di InChiostro, primo chiostro coperto dell’ex convento, rappresenta il punto di partenza dei vari percorsi esperienziali: da qui, grazie all’applicazione “L’Oro di Montalcino”, sarà possibile essere guidati all’interno della chiesa di Sant’Agostino presentata da un video in cui Don Enrico Grassini, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi, ne introduce le bellezze storico-artistiche. La visita continua poi all’interno del suggestivo Museo Archeologico sotterraneo, illustrato in prima persona dagli archeologi, Luca Cappuccini, Luigi Donati e Jacopo Tabolli, che hanno scoperto e studiato i reperti etruschi conservati, provenienti in larga parte dal vicino Poggio Civitella, unico esempio di fortezza etrusca ancora oggi esistente. Da Inchiostro si accede poi nelle Raccolte Museali Civica e Diocesana, ricca collezione tutta da scoprire di statue lignee e ‘fondi oro’ di scuola senese di proprietà comunale e provenienti dalle chiese dell’antica diocesi, impreziosita da una corposa raccolta di maioliche arcaiche del Duecento e dalle antiche opere della vicina Abbazia di Sant’Antimo. Le note di una giovane flautista montalcinese, Cecilia Cuglitore, accompagneranno il commento storico artistico dei dipinti più rappresentativi. La video intervista al professor Bruno Bonucci traccerà un profilo storico dalla Montalcino medievale all’età contemporanea, evidenziando la vocazione produttiva, artigianale e imprenditoriale della comunità montalcinese dal suo stato embrionale fino all’economia del Brunello.
Da Inchiostro inizia poi l’esperienza alla scoperta del rigoglioso territorio di Montalcino: postazioni con visori di realtà virtuale chiamate “InVolo” consentiranno di immergersi fra ville e castelli, scorci mozzafiato del centro urbano, piccoli paesi del vasto e diversificato territorio comunale. Se negli affreschi trecenteschi con gli Effetti del Buongoverno Ambrogio Lorenzetti si cimentò in una nuova forma d’espressione della pittura per planare sulla campagna senese “a volo d’uccello” al fine di presentarne la bellezza e la produttività, a Montalcino oggi le più moderne tecnologie consentono di esperire le meraviglie del territorio attraverso uno sguardo nuovo che abbraccia il paesaggio dalla luce dell’alba a quella del tramonto; si prospetta e si incoraggia così, una volta terminato il percorso all’interno del complesso di Sant’Agostino, l’esperienza reale di visita del centro storico e della campagna fuori dalle mura castellane, lungo i diversi versanti della collina.
Passando nel chiostro scoperto, quello chiamato un tempo il “chiostro d’estate” del convento, si scende nel Tempio del Brunello; percorrendo verso il basso la scala, si percepisce un cambiamento di livello di profondità, una gradatio di clima, dalla luce alle tenebre, mentre i suoni della cantina rimandano anche alla “gradazione” del vino: tanto è profonda l’appartenenza del Brunello al territorio di Montalcino, quanto più consapevole e distintiva la personalità del vino. ll Tempio del Brunello, il cui allestimento è stato realizzato da Opera Laboratori e per la parte multimediale da Ett, società leader rispettivamente nel settore museale e dell’innovazione digitale, si articola negli ambienti ipogei dell’ex convento, adiacenti alla sede del Consorzio del Vino Brunello. Il contributo del Consorzio per il progetto, grazie alla competente e generosa consulenza del vice-presidente Stefano Cinelli Colombini e all’autorevole curatela scientifica di Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, orgoglio montalcinese, ha avuto un ruolo primario e determinante.
“Con l’Oro di Montalcino e il Tempio del Brunello - aggiunge il presidente di Opera Laboratori, Giuseppe Costa - abbiamo voluto coniugare l’esperienza acquisita in oltre vent’anni di gestione museale con la competenza e la sensibilità di coloro che ci hanno accompagnato in questo percorso. Ringrazio l’Arcidiocesi di Siena per la rinnovata fiducia accordataci nella valorizzazione dei loro beni attraverso il costante dialogo tra arte e spiritualità, il Comune di Montalcino per il supporto istituzionale che non è mai venuto meno e tutta la struttura del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino per la professionalità dimostrata e l’impegno profuso. Un sentito ringraziamento, infine, va ai laboratori di Opera che hanno sviluppato e realizzato il progetto in tutti i suoi aspetti, dalla produzione culturale alla progettazione tecnica, dall’allestimento alla comunicazione visiva, dalla promozione all’ospitalità”.
Accanto al Consorzio del Brunello, dunque, all’interno di quello che in passato era il Rex, il vecchio cinema di Montalcino, è come se oggi fosse custodito il segreto del Brunello, il vero “re” del territorio. Ci si avvicina ad esso attraverso video immersivi che evocano I quattro pilastri, ovvero i concetti fondanti che hanno determinato l’unicità del vino di Montalcino: il terreno, la biodiversità del territorio, il clima, il lavoro delle persone, il loro crederci e saperci fare in un’ottica di rispetto della tradizione, di scrupolosa e umile quotidianità e di lucida prospettiva futura. Tali concetti saranno ribaditi dalla chiarezza delle “Voci del Brunello”, uno scambio di battute tra coloro che nel mondo nel Brunello hanno portato novità ed energia positiva, solo persone vere, in qualità di rappresentanti di una comunità autentica. Come i filari, solchi verdeggianti sul terreno, scandiscono e disegnano il territorio di Montalcino, si procede nello spazio successivo, chiamato Quadro divino, dove il visitatore può lasciare il “segno” della sua esperienza lungo il percorso e mettere in gioco la propria creatività, sviluppando le sensazioni e le suggestioni ricevute nelle precedenti esperienze. Quadro divino dunque è il segno dell’esperienza sul visitatore, che a sua volta è invitato a lasciare il proprio segno nel luogo, un po’ come il percorso che ha compiuto sul territorio per arrivare a Montalcino. I colori, le immagini e le atmosfere vengono qui presentate in una vera e propria palette cromatica, l’identità visiva di Montalcino, da utilizzare in maniera libera ed emozionale. Ciascun visitatore potrà creare così, attraverso postazioni touch, la propria composizione artistica, che potrà essere inviata a parete e condivisa tramite email e social. Il terzo ambiente ipogeo, sostenuto da archi ogivali, che nelle forme rimandano a un calice rovesciato, è Calix. Qui, attraverso la tecnica dle mapping accompagnata da suggestive sonorità realizzate appositamente per il Tempio del Brunello, il visitatore si troverà immerso in un’esperienza dal forte impatto emotivo: saranno presentati capolavori artistici, espressione dell’ispirazione e del lavoro creativo che la terra di Montalcino ha saputo infondere nell’uomo. Dal paesaggio degli Effetti del Buon Governo si passa alle tavole trecentesche del miracolo delle Nozze di Cana e dell’Ultima Cena dove il vino viene servito nelle ceramiche analoghe a quelle conservate all’interno del Museo di Montalcino. La proiezione si conclude con la Madonna della Misericordia di Vincenzo Tamagni che idealmente protegge tutto il territorio di Montalcino, evocando la profonda devozione mariana della zona. Risalendo, si arriva di nuovo nella luce del chiostro scoperto dove sarà possibile condividere e concludere l’esperienza, dialogando di cultura, d’arte e di vino mentre si sorseggia un calice di Brunello presso l’Enoteca Bistrot Caffetteria del Tempio del Brunello. Un luogo di divulgazione conviviale dove potersi avvicinare alla conoscenza enologica a tutti i livelli. Attraverso il dispositivo di applicazione mobile, infatti, sarà possibile rispondere a una serie di domande relative al proprio temperamento in modo da guidare il visitatore nella scelta del Brunello più in linea con la propria personalità. Si verrà poi guidati da sommelier professionisti e da un sommelier digitale multilingua, che permetteranno di cogliere i gesti e le ritualità che accompagnano la degustazione, delineando le caratteristiche organolettiche del Rosso e del Brunello di Montalcino. Passando di nuovo da Inchiostro verso l’uscita, attraverso l’applicazione mobile, quattro video interviste illustreranno gli ori di Montalcino. Miele, zafferano, olio e tartufi saranno presentati da Federico Ciacci, Marzio Saladini, Carlo Alberto Bindi e Paolo Valdambrini che racconteranno le proprietà, la storia, la tradizione dei quattro prodotti, principi del territorio.
Che sarà visitabile ancora più approfonditamente attraverso l’applicazione mobile ad hoc, “Ori di Montalcino”, con cui il visitatore sarà guidato verso i maggiori punti d’interesse geolocalizzati e commentati da schede testuali, audio, photo gallery e video che integreranno la visita: Cattedrale di San Salvatore al Palazzo Comunale di Montalcino, dall’Abbazia di Sant’Antimo a San Giovanni d’Asso, terra di tartufi, dal Castello di Poggio alle Mura al San Michele, sperduto nel bosco, dall’Abbadia Ardenga a Montisi, si potrà abbracciare tutto il territorio comunale che si offre con fierezza e autenticità nel cuore.
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