A pochi giorni dal terremoto che ha sconvolto la Napa Valley, il più grave in California da 25 anni a questa parte, è già tempo di bilanci. I danni totali sono stati stimati dai funzionari della Contea della Napa in 362 milioni di dollari, di cui 48 patiti dalle 120 aziende del vino direttamente colpite dal terremoto. Ma è una cifra provvisoria, che dovrebbe aumentare, perché la stima non prende in considerazione le perdite, che pure in molti casi ci saranno, seguita all’interruzione dell’attività produttiva, oltre a quelle legate ai mancati introiti dell’enoturismo, ovviamente fermo, e al tempo che servirà per la riorganizzazione.
Come hanno raccontato al magazine britannico “Decanter” (www.decanter.com) alcuni produttori, ancora non è chiaro, nei singoli casi, quanto sia il vino effettivamente andato perduto, tra bottiglie frantumate a terra e botti fracassate dalla scossa, ma alla fine le perdite potrebbero rivelarsi inferiori a quanto si era temuto in un primo momento. Per il “Wine Institute” della California non ci dovrebbero essere grossi problemi legati alla catena distributiva, e alcuni produttori, come Shafer, non hanno subito alcun tipo di problema, mentre i primi rapporti suggeriscono che i produttori più piccoli siano anche quelli colpiti in modo più pesante e, soprattutto, sproporzionato.
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