Gli amanti del miele devono stare all’erta: proprio quando tutto sembrava pronto per solleticare il palato e gustare il “miele vergine integrale” Stg (Specialità Tradizionale Garantita), sembra arrivare un nuovo stop dall’Unione Europea. Così il lavoro di 55 miliardi di api “tricolori” rischia di non ottenere il meritato riconoscimento da Bruxelles. A darne notizia è il presidente dell’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani, Francesco Panella, che, d’intesa con Legambiente, ha lanciato un “Manifesto del Miele”, importante momento della campagna di sollecitazione per il riconoscimento della “specialità Tradizionale Garantita (per aderire: www.legambiente.com).
A sostegno degli apicoltori italiani sono già scesi in campo personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e dell’ecologia: dal premio Nobel Dario Fo al giornalista Maurizio Costanzo, dal presidente Slow Food Carlo Petrini all’attrice Franca Rame, dal presidente di Legambiente Ermete Realacci al presidente Comitato di Bioetica Giovanni Berlinguer, da Lucio Cavazzoni, presidente del Conaapi (il più importante consorzio di apicoltori) all’entomologo e parlamentare europeo Giorgio Celli, ed ancora tante migliaia di semplici cittadini. Le strategie d’azione per portare a buon fine questa difficile battaglia, fondamentale per il futuro dell’apicoltura italiana, saranno messe a punto a Zafferana Etnea, in Sicilia, una delle capitali del miele d’Italia (famosa nel mondo per quello di zagara), dal 12 al 16 febbraio, nel convegno dell’apicoltura professionale.
Il “Vergine Integrale” è importante perché permette una riconoscibilità del miele rispetto a produzioni di minor qualità provenienti da Paesi extracomunitari: il miele Stg è soggetto a criteri più restrittivi rispetto alla normativa europea (umidità massima 18% e idrossimetilfurfurale massimo 25 mg/Kg) e, grazie all'assenza di trattamenti termici a temperatura elevata, si permette la conservazione di specifici requisiti fisico-chimici e organolettici". La denominazione “Vergine Integrale” trae origine nel tempo dai concetti che si rifanno alla verginità del miele (puro e naturale) e all'integrità dello stesso (senza sottrazione o aggiunta di componenti né modificazione degli stessi). Nella preparazione per il mercato sono consentite esclusivamente operazioni tecnologiche di carattere tradizionale che non alterano le caratteristiche compositive del miele appena estratto e che non pregiudicano il naturale evolversi dei processi di cristallizzazione. Sono vietati i riscaldamenti a temperatura superiore a 40 gradi e il prodotto deve essere immesso al consumo entro 24 mesi dalla data di estrazione.
La proposta: Legambiente chiede l’intervento del Governo Italiano
"La lentezza della Commissione - spiega l'associazione ambientalista Legambiente - rende urgente un’azione efficace del Governo Italiano per sollecitare l’Ue e per uniformare le normative interne all’Unione Europea sul divieto di residui di antibiotici nel miele, per effettuare rigorosi controlli sul miele in commercio con particolare attenzione per i mieli provenienti da paesi che hanno legislazioni igienico/sanitarie meno attente di quella italiana".
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