Paolo De Castro, Ministro per le Politiche Agricole, ha sancito la firma di un accordo filiera per l’aceto balsamico di Modena, prodotto per il quale è in corso di registrazione a livello comunitario il marchio di tutela Igp (indicazione geografica protetta).
Il documento è stato sottoscritto nella visita del ministro a “Gusto Balsamico”, rassegna degli aceti del mondo e dell’agrodolce, a ModenaFiere, nei giorni scorsi.
L’accordo nasce dalla volontà di recuperare ciò che la Commissione Europea ci ha riconosciuto in maniera parziale nel disciplinare dell’Igp, vale a dire il legame con il nostro territorio. E’ un passo avanti nella valorizzazione della realtà economica modenese”.
L’accordo impegna i produttori di mosto e aceto balsamico di Modena ad utilizzare per tre anni (vendemmie 2008-2010) mosti ottenuti dalle uve della provincia di Modena, Reggio Emilia e della Regione Emilia Romagna ottenuti dai vitigni lambrusco, sangiovese, trebbiano, albana, ancellotta, fortana e montuni (i 7 vitigni indicati nel disciplinare del marchio Igp) per una quantità complessiva di 60.000 ettolitri l’anno di mosto concentrato, da ripartire all’interno di contratti bilaterali tra i singoli soggetti. Un gruppo tecnico dovrà, entro tre mesi, definire ulteriori elementi qualitativi delle materie prime e ulteriori elementi contrattuali, quali i parametri per la definizione dei prezzi, nonché sanzioni e garanzie.
“L’obbiettivo dell’accordo di filiera - si legge nel documento - è garantire una programmazione di approvvigionamento di mosti locali attraverso la stipula di contratti tra produttori di mosti e produttori di aceto balsamico di Modena, avviando percorsi per far crescere l’interesse alla fornitura di vini regionali per la produzione di aceti da destinare alla produzione di balsamico; contribuire alla formazione di un reddito adeguato a favore degli imprenditori agricoli, assicurare la trasparenza dei rapporti economici tra imprese della filiera, in particolare per la tracciabilità dei prodotti provenienti da vigneti della provincia di Modena, Reggio Emilia e dell’Emilia-Romagna”.
Nel confermare l’impegno del ministero a sostegno dell’accordo di filiera, il ministro De Castro ha ripercorso la “faticosa, lunga trattativa con la Commissione Europea e con il mondo della filiera per avere l’Igp. Il riconoscimento europeo è un obiettivo mancato quando, nel 1999, ero ministro. Ora finalmente siamo vicini al traguardo, e ritengo sia un risultato importante, uno strumento di protezione rispetto alla concorrenza sleale e ai fenomeni di contraffazione”.
“La posizione critica di Slow Food - è il commento di Alberto Fabbri, presidente di Slow Food Emilia Romagna - in merito alle Indicazioni geografiche protette in generale è nota. Se si realizzano però degli accordi di filiera che coinvolgono i produttori anche con metodi di adesione volontaria, Slow Food non può che condividere. Nel merito dell’accordo di filiera dell’aceto balsamico, ci auguriamo ci sia un’ampia adesione di tutti i soggetti interessati, presupposto necessario affinché la volontà dichiarata diventi concretezza”.
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