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Enologia: crescono le cantine sul web, Santa Margherita e Sonnafugata al top ... Santa Margherita, Donnafugata, Planeta, Corvo, Duca di Salaparuta. Solo solo alcune delle case produttrici di vini che hanno debuttato sul web permettendo così agli enoappassionati di acquistare le migliori bottiglie su internet. Insomma, anche se in notevole ritardo rispetto a quasi tutti gli altri settori, il mondo del vino italiano comincia a comprendere l’immenso potenziale offerto da Internet e a rinforzare la propria presenza sul web. Questo lo scenario che emerge dall’analisi del mondo aziendale del vino su Internet curata da www.winenews.it, uno dei siti più consultati dagli eno-appassionati in rete, un monitoraggio unico nel nostro Paese che dà vita alla classifica “Cantine in web”. Quest’anno i 12 migliori siti sono: Santa Margherita (www.santamargherita.it), Planeta (www.planeta.it), Donnafugata (www.donnafugata.it), Tasca d’Almerita (www.tascadalmerita.it), Arnaldo Caprai (www.arnaldocaprai.com), Corvo (www.vinicorvo.it), Duca di Salaparuta (www.duca.it) e Cantine Florio (www.cantineflorio.it), considerati come sito unico perché di proprietà del gruppo Ilva di Saronno, Bastianich (www.bastianich.com), Mionetto (www.mionetto.com), Josko Gravner (www.gravner.it), Feudi di San Gregorio (www.feudi.it), Lungarotti (www.lungarotti.it) e Cavit (www.cavit.it). Navigando tra oltre 2500 indirizzi di aziende vitivinicole, si notano evidenti segnali di miglioramento, anche se la strada da percorrere è ancora lunga, soprattutto se si considera che il vino rappresenta a livello mondiale uno dei maggiori ambasciatori del ‘‘made in Italy’’. A fronte di molti che ancora considerano il sito Internet una sorta di catalogo aziendale on line, c’è chi comincia ad utilizzare strumenti avanzati ed interattivi.
Sempre più frequenti le animazioni e le pagine in “flash”, mentre la necessità di stabilire un contatto diretto con i consumatori ha dato vita a newsletter e soprattutto a blog, considerati un rilevante strumento di comunicazione. Ma il progresso che colpisce più favorevolmente è quello che riguarda l’e-commerce, praticato ormai da un buon 5% delle cantine italiane. È ancora un dato molto basso, ma è più che raddoppiato sul 2006 il numero di aziende che vende i propri prodotti direttamente sul sito, trasformandosi in una sorta di ‘‘farmer market’’ on-line.
Insomma, non sfruttare le potenzialità del web per un settore come quello del vino italiano, sempre piu’ rivolto al mercato globale, avrebbe quindi intaccato la competitività dei nostri prodotti. I competitor d’Oltreoceano sono molto sensibili alle potenzialità delle nuove tecnologie, e in Europa l’avversario storico dell’Italia in questo settore, cioè la Francia è decisamente avanti sull’uso delle nuove tecnologie. Basti pensare a Veuve Cliquot, grande firma di bollicine tra le più amate del mondo - che fa parte del gruppo Lvmh - propone, per esempio, un sito accattivante (www.veuve-clicquot.com) con una quantità di contenuti inebriante, dai consigli su quante bottiglie di champagne acquistare a seconda di quanti ospiti si hanno a cena, all’orologio virtuale griffato da scaricare sul computer, fino ad una chicca: l’enologo che, in versione video, con audio in diverse lingue, consiglia come conservare, servire e abbinare lo champagne.
O ancora Moet Chandon (www.moet.com), altra etichetta del gruppo Lvmh, che offre servizi alla moda, come la possibilitò di scaricare gratuitamente suonerie per il cellulare personalizzate, o ancora screen saver ed altro; per arrivare infine alle pagine web di Dom Perignon (www.domperignon.com), che offre numerosi contenuti video ed audio, come le interviste esclusive al guru della moda Karl Lagerfeld, o alla sensuale testimonial Helena Christensen. In Italia, però, navigando tra oltre 2500 indirizzi di aziende vitivinicole, si notano evidenti segnali di miglioramento, anche se si e’ ancora lontani da livelli di eccellenza. Eccellenza che, invece, il vino italiano rappresenta a livello mondiale, come uno dei maggiori ambasciatori del “made in Italy”. Considerando i risultati per regioni geografiche, i territori che ancora stentano a rinnovare la loro immagine sul web sono proprio quelli piu’ importanti dal punto di vista enologico, soprattutto la Toscana, che presenta in generale una situazione di arretratezza informatica, con siti antiquati dal punto di vista estetico. Il Piemonte, altra regione in cui il web non rende giustizia al blasone dei vini, fa segnare nel 2007 una leggera crescita nella qualità dei siti aziendali; ma è la Sicilia la regione che si conferma sui livelli migliori, con ben siti piazzati tra i primi dodici.

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