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Adnkronos

Vino: Shanken intervista Piero Antinori e l'Italia torna in copertina su “Wine Spectator” … Nel numero di aprile (quando ci sarà anche Vinitaly), l’incontro di fronte al calice tra l’editore del magazine Usa e la “leggend” del vino italiano …In mezzo secolo, questo “aristocratico toscano”, venticinquesima generazione della “dinastia” Antinori, tra i più grandi “visionari” del vino italiano, ha fatto di un’attività legata al commercio di vino a Firenze - dal 1385 con l’ingresso della famiglia nell’Arte Fiorentina dei Vinattieri, ndr - un’azienda da oltre 2.800 ettari di vigneti che abbracciano il mondo. È così che, fa sapere il sito Winenews, Marvin R. Shanken, editor & publisher dell’autorevole magazine Usa “Wine Spectator”, “introduce” il Marchese Piero Antinori, “leggenda” del vino di Toscana, come viene definito il presidente onorario della storica famiglia del vino italiano Marchesi Antinori, nell’intervista esclusiva che vede due tra i più influenti personaggi che hanno fatto la storia del vino mondiale, nella critica e nella produzione, confrontarsi e ripercorrere 50 anni di storia di fronte ad un calice di vino (come documentato da un lungo video). Un “faccia a faccia”, anticipa WineNews, che fa tornare, ancora una volta, l’Italia del vino in copertina su “Wine Spectator” (che conta quasi 4 milioni di lettori nel mondo), nel numero di aprile che, come ormai da tradizione, viene diffuso nel mondo nel periodo di Vinitaly 2025, a Verona (6-9 aprile). E che vede per la quarta volta Shanken intervistare “miti” del vino mondiale, dopo Chuck Wagner, co-fondatore della californiana Caymus Vineyards (2023), Christian Moueix, proprietario di Pétrus a Bordeaux (2024), e Angelo Gaja, “champion of italian wine”, del Barolo e del Barbaresco, alla guida della griffe Gaja, con il suo pensiero altrettanto visionario, “dal Piemonte ed oltre” (2024). E che vanta il primato assoluto come primo produttore italiano finito in copertina sul magazine (nel lontano 1985, poi nel 2011 e nell’aprile 2024), e che ora conta tre copertine come Piero Antinori (nel 1994 e, con le figlie Albiera, Allegra e Alessia, nel 2015), mentre negli anni in “prima pagina” vi sono finiti anche Oscar Farinetti (nel 2013), Lodovico Antinori (nel 2016), Marilisa Allegrini (nel 2017) e Nicolò e Priscilla Incisa della Rocchetta (Sassicaia, Tenuta San Guido) nel 2018. Ed è proprio in occasione di Vinitaly, l’evento di riferimento del vino italiano, infatti, che, sempre come ormai da tradizione, “Wine Spectator” firma per Veronafiere “Opera Wine”, la grande degustazione con 131 cantine italiane, che ne fa da prologo (5 aprile). Ma che, soprattutto, celebra il vino italiano come “wine dream” per eccellenza degli americani, che vede gli Usa come primo mercato all’export, confermando una passione che scenari geopolitici mondiali complicati possono rallentare, ma non certo scalfire, e che riguarda, evidentemente, anche la critica enoica: nell’ultima “Top 100” 2024 di “Wine Spectator”, alla posizione n. 3 tra i migliori vini al mondo c’è il Tignanello 2021 di Marchesi Antinori, tra le 20 etichette italiane in classifica, di cui ben 14 dalla Toscana. E di sogno, anticipa “Wine Spectator”, parla anche Piero Antinori, quando ripensando all’ultimo mezzo secolo di storia alla guida dell’azienda di famiglia, alla nascita 50 anni fa del Tignanello - nel 1974 con la prima annata in commercio, la 1971 - lanciando un vino icona dell’Italia nel mondo, il primo dei “Super Tuscan” e tra i motori del “Rinascimento” del vino italiano, al Solaia 1997 primo vino italiano n. 1 nella storia della “Top 100” nel 2000, alla nascita della Cantina Antinori nel Chianti Classico nel 2012 (“World’s Best Vineyards”, la cantina più bella nel mondo, nel 2022), alla famiglia, con il fratello Lodovico Antinori e le figlie Albiera, Alessia ed Allegra Antinori che gli sono succedute alla guida dell’azienda, con l’ad Renzo Cotarella, all’acquisto, nel 2023, di Stag’s Leap Wine Cellar, tra i “gioielli” della Napa Valley, dove Antinori è l’unico produttore italiano, ed ai suoi piani per il futuro, confessa: “a volte mi sveglio e penso: ma è tutto vero o è un sogno?”.

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