Vino: Fine wine, prove di rimbalzo per Liv-Ex, con miglior rialzo da 3 anni a settembre 2025 … La piattaforma inglese: “il mercato mostra segnali interessanti, i rapporti tra offerte d'acquisto e di vendita vanno nella giusta direzione” … Forse è stato solo un sussulto, o magari, con un po’ di ottimismo, il primo segnale di un’inversione di tendenza. Fatto sta che, fa sapere il sito Winenews.it, sul mercato secondario dei fine wine monitorato dalla piattaforma londinese Liv-Ex, a settembre 2025 è stato registrato, a livello generale, il rialzo più evidente degli ultimi 3 anni, anche se le performance nel medio e lungo periodo restano generalmente negative per gli indici. Che, in ogni caso, hanno acceso tanti “segnali verdi” come non si vedeva da tempo, e con un rapporto tra domanda e offerta che è tornato a migliorare. “Il mercato sta iniziando a mostrare segnali di stabilizzazione dopo un periodo di correzione prolungata dei prezzi. Gli indici di Bordeaux stanno migliorando e i rapporti tra offerte d’acquisto e di vendita si stanno muovendo nella giusta direzione”, sottolinea Romain Grudzinski, responsabile Mercati Europei per Liv-Ex.
Guardando agli indici, fa +1,1% mese su mese il Liv-Ex 100 (indice di cui fanno parte per l’Italia, dopo l’ultimo aggiornamento, il Barolo 2019 di Bartolo Mascarello, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2017 di Bruno Giacosa, il Barolo Monfortino Riserva 2014 e 2015 di Giacomo Conterno, il Brunello di Montalcino Riserva 2016 di Biondi-Santi, il Barbaresco 2019 di Gaia, il Sassicaia 2019, 2020 e 2021 della Tenuta San Guido, il Solaia 2021 ed il Tignanello 2020 e 2021 di Marchesi Antinori, e l’Ornellaia 2021 ed il Masseto 2020 e 2021 del Gruppo Frescobaldi, ed il 100% Sangiovese Toscana Igt 2019 di Soldera Case Basse), che riduce così a -4,5% “le perdite” da inizio anno.
Cresce, seppur di un debolissimo +0,4%, il Liv-Ex 1000, il più ampio degli indici - che perde, quindi, il -5,3% da inizio anno - soprattutto grazie al +1,8% mese su mese del Bordeaux Legends 40 (-3,1% da inizio 2025), alla stabilità del Bordeaux 500 (che resta a -7,2% nel 2025), ed al +0,7% del Burgundy 150 (-5,8% da inizio anno), tra gli indici principali.
Come spesso capita, è in controtendenza, ma in questo caso in negativo, l’Italy 100, che porta il calo da inizio anno a -2,9%, con un settembre che rosicchia qualche decimale, a -0,3%, per l’indice formato dal Barolo di Bartolo Mascarello di tutte le annate dalla 2011 alla 2020, così come del Barbaresco di Gaja, dal Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, annate 2001, 2002, 2004, 2005, 2006, 2008, 2010, 2013, 2014 e 2015, dal Barolo Le Rocche del Falletto Riserva di Bruno Giacosa 2000, 2001, 2004, 2007, 2008, 2011, 2012, 2014, 2016 e 2017, e, ancora, da tutte le annate dalla 2012 alla 2021 del Sassicaia della Tenuta San Guido, di Solaia e Tignanello di Marchesi Antinori, e di Ornellaia e Masseto del Gruppo Frescobaldi, oltre che dal 100% Sangiovese Toscana Igt di Soldera Case Basse delle annate dalla 2009 alla 2019 (ad esclusione della 2010).
Tra i segnali più incoraggianti, sottolinea in Liv-Ex, c’è proprio il fatto che il Liv-Ex 1000, l’indice più ampio della piattaforma, ha visto la sua prima crescita da marzo 2023, con 589 dei suoi componenti che hanno mostrato stabilità o prezzi a rialzo. Grazie, soprattuto, ai grandi nomi di Bordeaux, ma anche ai gioelli di spagna (Vega Sicilia Unico) e California (Opus One), con i migliori tra gli italiani che sono stati il Barolo Le Rocche del Falletto di Serralunga d’Alba Riserva 2001 di Bruno Giacosa (+10,5% nel mese e +14,4 nel 2025) e l’Ornellaia 2019 (+9,9% mese su mese, ma -6,6% da inizio anno). Ancora, spiega il Liv-Ex, gli scambi della piattaforma stanno tornando ai livelli di prima dei dazi di Trump. Il valore delle transazioni (+9,5%), il numero di scambi (+4,2%) e il volume (+6,4%), sono tutti in crescita rispetto alla media del terzo trimestre. E ancora, gli acquirenti europei hanno guidato la domanda sul lato degli acquisti, raggiungendo la quota più alta dall’agosto 2022 (39,5%) e acquistando il 36% in più rispetto al mese precedente, mentre sono stabili gli acquisti da altre regioni del mondo.
Presto, ovviamente, per dire che si torna a crescere, e che il peggio è alle spalle, anche perché le difficoltà che attraversa il mercato del vino in generale, ad ogni livello, in ogni mercato e canale, sono evidenti agli occhi di tutti, e tangibili. Ma quanto meno, un segnale positivo è arrivato, sperando che da evento eccezionale torni ad essere un trend robusto e duraturo.
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