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Enologia: Sassicaia, Brunello e Dom Perignon fanno la storia del vino. Winenews premia territori da Bordeaux a Montalcino da Champagne al Chianti ... I vini che hanno fatto la storia dell’enologia mondiale? Sassicaia, Brunello Biondi Santi, Barbaresco Gaja, Chateau Petrus, Chateau Margaux, Romanee-Conti, Dom Perignon, Chateau d’Yquem. Sono le scelte degli eno-appassionati italiani secondo il sondaggio di www.winenews.it, uno dei siti del vino più cliccati del Belpaese, e Vinitaly (www.vinitaly.it), la più importante rassegna nazionale del settore. Ma accanto ai vini anche i territori sono stati oggetto di un’indagine. Barolo, Montalcino, Bordeaux, Champagne, Chianti Classico. Questi i risultati. Sono solo otto - tre italiani e cinque francesi - i “dream wines’’ che, secondo gli amanti del buon bere, costituiscono le pietre miliari della storia del vino, quelli che grazie alle loro caratteristiche per certi versi “rivoluzionarie” rappresentano modelli imprescindibili di riferimento. Ma gli eno-appassionati hanno votato anche i territori più importanti a livello internazionale: sono Barolo, Montalcino, Bordeaux, Champagne, Chianti Classico, ovvero le denominazioni-simbolo di Italia e Francia. I vini più votati potrebbero da soli costituire un’ideale cantina dei sogni per appassionati di tutte le latitudini: a cominciare dal Sassicaia, prodotto nella Tenuta San Guido a Bolgheri dai Marchesi Incisa della Rocchetta, un vino nato relativamente di recente (nel 1968), ma che ha dato vita ad un vero e proprio modello enologico, diventando un fenomeno di culto a livello internazionale. Stessa incondizionata ammirazione che da sempre suscita il Brunello di Montalcino Biondi Santi, ovvero il “capostipite” di tutti i Brunello, nato alla fine dell’Ottocento nella Tenuta Il Greppo grazie alle geniali intuizioni di Ferruccio Biondi Santi. Il Barbaresco firmato Angelo Gaja e’ uno dei vini italiani più amati e ricercati da una clientela internazionale, soprattutto d’oltreoceano, particolarmente esigente e disposta a spendere cifre considerevoli pur di aggiudicarsi un prezioso “pezzetto” dell’anima del Piemonte in bottiglia.

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