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Vino: 82 milioni a disposizione delle cantine italiane grazie ai fondi europei progetti da presentare entro l’11 giugno ... Bando aperto, 82 milioni di euro sul piatto, gestiti in parte a livello nazionale (24,7 milioni) e in parte dalle singole Regioni (57,6 milioni) e progetti da presentare entro l’11 giugno: ecco, in estrema sintesi, il capitolo “promozione nei Paesi terzi” dell’Ocm 2012-2013. Un budget importante a disposizione delle cantine italiane, che possono vedersi cofinanziare fino al 50% (e anche di più, a discrezione delle Regioni) progetti per allargare i propri mercati extra europei. Ma cosa è finanziabile, e come si stanno muovendo le imprese del vino del Belpaese lo spiega a Winenews Silvana Ballotta, a capo di “Business Strategies” di Firenze, studio specializzato nel supporto delle imprese sulle politiche europee e sull’internazionalizzazione. Se sarà data priorità a progetti presentati da almeno 3 aziende di cui almeno una di medie dimensioni, a progetti multiregionali e a quelli di cui il contributo richiesto è inferiore di almeno il 5% rispetto al massimo, fissato nella misura del 50%, le spese ammissibili sono: eventi promozionali, fiere, galà dinners, wine tastings, pubblicità; ma anche attività multimediali, come la realizzazione di siti web, banner pubblicitari e newsletter. E, ancora, corners all’interno di punti vendita già esistenti, attività di pubbliche relazioni, organizzazione di percorsi di formazione, con seminari e corsi per distributori, sommeliers e wine testimonials, realizzazione di incomings. “Le aziende - spiega Silvana Ballotta - hanno capito che le fiere sono ormai, soprattutto per alcuni Paesi, uno strumento desueto. Per i mercati più maturi , quali per esempio Usa e Canada, vengono effettuati forti investimenti che coinvolgono i social media, aste di beneficenza ed educationals. Per i paesi emergenti, e mi riferisco all’area Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), soprattutto le Pmi restano ancora orientate alle manifestazioni fieristiche per entrare in primo contatto con eventuali importatori. Solo in un secondo momento lo sforzo viene concentrato sulla diffusione dei concetti italiani di produzione, qualità e diversificazione dei vari territori con le loro denominazioni”. I prossimi bandi vedono le aziende impegnate ad affrontare i mercati emergenti - in particolare l’area Brics - senza però tralasciare il consolidamento dei mercati già acquisiti .I progetti devono essere concreti e devono illustrare nel dettaglio i programmi da realizzare. Devono dare un quadro economico convincente e coerente con le dimensioni aziendali ed i paesi obiettivo. Al top tra le Regioni c’è il Veneto (8,3 milioni di euro) seguito da Sicilia (7), Toscana (6,3), Piemonte (6,1), Puglia (5,7) ed Emilia Romagna (5,6). Più lontane Lombardia (2,4 milioni), Abruzzo (2,2) e Friuli Venezia Giulia (2 milioni). Con 1,7 milioni c’è il Lazio, davanti a Sardegna e Campania (1,6 milioni a testa), Marche e la Provincia Autonoma di Trento (1,5), e l’Umbria (1,1). Sotto il milione la Provincia di Bolzano, Calabria, Molise, Basilicata, Liguria e Val d’Aosta.

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