02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

ADNKRONOS

Vino. WineNews, vitigno autoctono garanzia di successo ma non da solo il parere di Denis Dubourdieu docente di viticoltura a Bordeaux ... Quello che conta davvero, sui mercati del mondo, è l’eccellenza reale del vino stesso. Come a dire, bene che l’Italia punti sui vitigni autoctoni e da antica coltivazione, ma quello che conta, soprattutto all’estero, è la qualità reale del vino. La provocazione, perché tale è in un Paese enoico come l’Italia, che sta puntando forte sulla tipicità e l’unicità di alcuni suoi vitigni, arriva da una voce autorevole, quella di Denis Dubourdieu, docente di viticoltura all’Università di Bordeaux, tra i massimi esperti al mondo e consulente di tantissime realtà enoiche al top in tutto il pianeta, intervistato da WineNews. Visto che anche l’Italia del vino, come tutti i più importanti Paesi produttori, vede le sue sorti economiche sempre più legate all’estero, la domanda sorge spontanea: i vitigni autoctoni e di antica coltivazione, sono e saranno capiti dai mercati mondiali, oppure lo stile bordolese, i blend, o comunque i vini ottenuti da vitigni internazionali più conosciuti, continueranno a farla da padroni? La risposta è diplomatica, ma non troppo. “Penso che le varietà autoctone italiane, almeno nello Stivale, abbiano un avvenire più roseo di quelle internazionali. Ma per quanto riguarda il successo che potranno avere all’estero, dipende tutto dall’affermazione oltreconfine dei vini italiani nel loro complesso. Ciò che conta davvero è il vino, non è la varietà, che invece è solo un “mezzo” per farlo. Quindi l’importante è fare un vino eccellente ed inimitabile tout court. Sull’eccellenza è il mercato che decide, così come sull’inimitabilità. Il punto non è paragonare le varietà tipiche di un Paese con quelle di un altro, ma di sapere che la maturità della varietà dà il meglio in quel luogo, in quel clima e con quel metodo di coltivazione” Non una bocciatura dell’autoctono, chiaramente, ma una riflessione che, per quanto, forse, ovvia, spesso viene messa in secondo piano, con molti che si adagiano sul teorema “vitigno autoctono sinonimo di vino unico, quindi buono e automaticamente di successo sul mercato”. Che, ad oggi, in molti casi viene smentito dal mercato. Se si fa la conta della miriade di vini da vitigno autoctono prodotti in Italia, in effetti, è difficile arrivare a più di 30 varietà di uva (e di vino che ne deriva), che davvero hanno successo nei mercati mondiali, o che sono conosciuti e capiti. Anche perché l’affermazione di un vino da vitigno autoctono è strettamente legata a quella del suo territorio e, nel mondo, al di là di regioni come Toscana, Piemonte, Sicilia e poche altre, “l’eno-geografia” italiana non è così conosciuta come si pensa. Un discorso, questo, che vale se si pensa al mercato come una massa, e non come delle nicchie, che pure esistono ovunque, di consumatori maturi, curiosi e informati. “La maturità del consumatore è un fattore da prendere in considerazione - chiude Dubourdieu - ed essendo ottimista, penso che le cose belle non possono passare inosservate”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su