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Natale: su internet impazzano le idee regalo che combinano vino e cibo da chi abbina le bottiglie a una cappelliera a chi lo accosta ai libri ... Santa Claus ha già preparato i pacchi, le renne sono pronte per la notte della vigilia, e intanto nelle città del Belpaese lo shopping natalizio impazza, alla strenua ricerca del regalo perfetto, magari all’insegna del wine and food: ecco alcune le “chicche” pizzicate da WineNews
. Per stupire chi ama mettere le mani in pasta, perché non regalare un corso come quelli proposti dalla scuola di cucina “Congusto” (www.congusto.it), oppure uno di quelli per eno-appassionati in erba dell’Accademia del Vino di Milano (www.accademiavino.it). Se invece state pensando a qualcosa di più “glamour”, Duca di Salaparuta per l’occasione abbina le proprie bottiglie, in una cappelliera, al più tipico dei copricapo siciliani, il borsalino (www.duca.it), mentre per gli aspiranti gentleman c’é il “Chivas Regal 12 Year Old Made for Gentlemen by Tim Little” (www.pernod-ricard.com), abbinato alle 12 regole per essere un vero gentiluomo, e ancora la “Birra di Parma Camou” firmata Cantine Ceci e vestita in camouflage, in “mimetico” (www.lambrusco.it). Ma il vino sta bene con tutto, anche con un buon libro, abbinamento scelto da Autoridavino, che declina in un cofanetto una bottiglia ed il libro giusto per accompagnarla (www.autoridavino.eu). Per chi volesse portare la tradizione direttamente a tavola, più che sotto l’albero, ci sono i datteri del Presìdio Slow Food dell’oasi egiziana di Siwa, che alla bontà uniscono la solidarietà, visto che i proventi andranno direttamente alla comunità locale, un supporto concreto per gli 87 raccoglitori egiziani (www.slowfood.it). Di novità parla anche Giovanni Consonni dell’Enoteca Dall’Enologo di Giussano (Milano): “da noi il cliente sa già cosa comprare perché lo informiamo e lo consigliamo periodicamente su ciò che abbiamo in cantina. In questo modo possiamo anche dare alternative valide come un buon Friulano, un Marsala o addirittura un Porto”. Chi invece vede il trend confermato (in termini di scelta di vini) é Manuela Zarchello dell’Enoteca Il Vinaio di Torino: “chi compra vuole comunque andare sul sicuro e si indirizza sugli Champagne e sui vini piemontesi”. Bruno Budi dell’Enoteca Sermoneta di Napoli, sottolinea come la crisi abbia inciso molto sulle vendite natalizie: “gli incassi sono un quarto rispetto agli altri anni. I vini che riusciamo a vendere sono principalmente quelli sotto i 10 euro”. Crisi che sembra aver colpito soprattutto “la forbice dei vini col range di prezzo che va dai 50 ai 70 euro”, spiega Francesco Bonfio dell’Enoteca Piccolomini di Siena. Andrea Formigli della Vinoteca Al Chianti nota invece che “cresce il numero degli acquisti dell’ultimo momento, Champagne, grandi rossi toscani e molti altri vini francesi”.

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