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Affari a Montalcino: Elisabetta Gnudi Angelini (Caparzo) acquista 4,5 ettari a Brunello

Cresce il “regno” dell’imprenditrice che supera i 65 ettari a Brunello (proprietaria anche della griffe Altesino) ed i 25 ettari a Rosso di Montalcino
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Elisabetta Gnudi Angelini tra i vigneti del cru del Brunello di Montalcino, Montosoli

Anche il 2022 si apre all’insegna degli affari, nel mondo del vino. Ed i protagonisti sono uno dei territori più vitali in questo senso, e tra i più prestigiosi del mondo, quello del Brunello di Montalcino, ed una delle imprenditrici più importanti del vino, Elisabetta Gnudi Angelini. Che, come WineNews è in grado di anticipare, sotto uno dei suoi brand più importanti, Caparzo, realtà storica del territorio, ha acquisto l’azienda La Pescaia, realtà con 4,5 ettari di vigneto, tutti a Brunello, in zone di assoluto prestigio (visto che i terreni confinano con quelli di altre realtà che sono riferimenti qualitativi del territorio, come Eredi Fuligni, nella microzona “I Cottimelli”, e in quella di “Pian dell’Orino” e “Greppo - Biondi Santi”, “culla” del Brunello di Montalcino. L’affare, all’asta, è stimabile per un valore di 3,5 milioni di euro. Con Elisabetta Gnudi Angelini che, dunque, dopo aver acquisito nel 2019 1,6 ettari nel cru storico di Montalcino, Montosoli, ha portato ad oltre 65 ettari a Brunello e 25 ettari a Rosso la sua “dote” in quel di Montalcino, dove oltre a Caparzo, è proprietaria anche del “gioiellino” Altesino, una delle più belle e storiche realtà del territorio.
Un affare che consolida il valore del gruppo guidato da Elisabetta Gnudi Angelini, uno dei riferimenti della Toscana del vino, che mette insieme oltre 300 ettari di vigneto, con la cantina di Borgo Scopeto, nel Chianti Classico (70 ettari vitati) e La Doga delle Clavule nel Morellino di Scansano (60 ettari vitati), che si aggiungono a quelli di Montalcino.
Un piccolo “regno” del vino e dell’ospitalità di alto livello, attraverso il quale Elisabetta Gnudi Angelini si dedica non solo ai territori ma anche all’arte, con tante azioni di mecenatismo e di supporto al patrimonio artistico italiano, come avviene, tra le altre cose, a supporto dell’associazione Civita (guidata da Gianni Letta), con una linea di grandi vini dedicati, il cui ricavato, nel tempo, ha contribuito al recupero di opere importanti: dagli affreschi della Chiesa di San Francesco ad Amatrice a “La Madonna col bambino” di Gentile da Fabriano, da “La deposizione di Cristo nel sepolcro” appartenente alla Scuola Senese del XVII secolo a “La Madonna delle Grazie e Santi” del Perugino, passando per 23 preziose urne funerarie etrusche di età ellenistica. L’ultimo intervento in ordine di tempo sostenuto dai proventi di Vino Civitas è quello delle consolle rococò della Galleria Corsini di Roma, commissionate dal cardinal Neri Maria Corsini e suo fratello Bartolomeo.

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