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Vino: Winenews, più investimenti per pubblicità su internet ... Prenotare un ristorante, sapere cosa c’è al cinema, conoscere fatti e notizie in tempo reale, ritrovare vecchi amici, condurre campagne elettorali, comprare il biglietto di un treno, guardare il meteo, cercare la recensione di un vino.
Semplici esempi per dire quanto ormai Internet sia entrato nella vita sociale ed economica delle persone, con sistemi di accesso sempre più veloci e “mobile” che rendono il web uno strumento potenzialmente efficacissimo per comunicare e commercializzare i propri prodotti. Ma se alcune grandi eccellenze del “made in Italy”, come design, automobili e moda, ne hanno ormai consapevolezza e hanno aumentato gli investimenti e le iniziative sul web, il mondo del vino, che a buon diritto ha il suo posto tra gli alfieri della qualità italiana nel mondo, sembra ancora non comprendere appieno, se non addirittura snobbare, le potenzialità offerte dalla rete. Secondo i dati dell’Internet Word Stats, aggiornati a giugno 2008, sono oltre 1,5 miliardi gli utenti della Rete in tutto il mondo, e nelle prime 11 posizioni per percentuale di utenti su scala mondiale, con l’Italia che occupa posizione n. 10 con il 2,4% del totale, si trovano Paesi che sono strategici o che lo stanno diventando per il mercato del vino italiano: Cina, Stati Uniti, Giappone, India, Germania, Brasile, Regno Unito, Francia, Corea del Sud e Russia.
Secondo i dati dell’Osservatorio sull’e-commerce b2c, in Italia il 2008 ha fatto segnare una crescita del 20% sul 2007, arrivando a 6 miliardi di euro. E guardando all’Italia, fanno riflettere i dati sui diversi settori merceologici: la moda, con 250 milioni di euro, fa segnare un +43% sul 2007. Ma ancora più impressionante è il dato del turismo: 3,4 miliardi, oltre il 50% del fatturato totale italiano. E visto che proprio l’enogastronomia è uno dei motivi di maggiore attrazione turistica, non si capisce perchè il mondo del vino, nel suo complesso, investa così poco in questo strumento, che sicuramente non è la panacea di tutti i mali, ma ha indiscutibili margini di crescita. Fatta eccezione per una ristrettissima elite che continua a investire su uno strumento che ormai nel mondo raggiunge più di 1,5 miliardi di utenti, la grandissima maggioranza delle aziende vitivinicole italiane continua a vedere la rete come uno strumento accessorio, se non trascurabile, per comunicare i propri prodotti, il proprio marchio, per fare marketing e business.
Questa tendenza è confermata dalla classifica “Cantine in Web” (edizione n. 8), realizzata da www.winenews.it, uno dei siti più cliccati del mondo del vino italiano, che, con un monitoraggio unico nel nostro Paese, analizza ogni anno oltre 2.500 siti per tracciare lo stato dell’arte delle aziende vinicole italiane. In testa, in questa classifica dei siti internet di eccellenza delle aziende vinicole italiane, con cinque chioccioline, c’è la veneta Santa Margherita (www.santamargherita.it); quindi, le siciliane Planeta (www.planeta.it), Donnafugata (www.donnafugata.it), Tasca D’Almerita (www.tascadalmerita.it), Corvo-Duca di Salaparuta-Florio (tre marchi di proprietà del gruppo Ilva di Saronno, e realizzati dallo stesso webmaster, www.vinicorvo.it, www.duca.it e www.cantineflorio.it); a seguire, con quattro chioccioline, la trentina San Leonardo (www.sanleonardo.it) e ancora una siciliana, Alessandro di Camporeale (www.alessandrodicamporeale.it). E poi ancora le friulane Gravner (www.gravner.it) e Bastianich (www.bastianich.com), l’umbra Caprai (www.arnaldocaprai.it), l’irpina Feudi di San Gregorio (www.feudi.it) e la toscana Tenuta dell’Ornellaia (www.ornellaia.it), che completano la top “12” dei portali web delle cantine italiane. Gli altri dodici siti in classifica, arrivati alla selezione finale, sono Poggio Argentiera (www.poggioargentiera.com), Cavit (www.cavit.it), Di Lenardo (www.dilenardo.it), Agricola San Felice (www.agricolasanfelice.it), Mionetto (www.mionetto.com), Ciacci Piccolomini D’Aragona (www.ciaccipiccolomini.com), Argiolas (www.argiolas.it), Rapitalà (www.rapitala.it), Cusumano (www.cusumano.it), Ferrari (www.ferrarispumante.it), Masi Agricola (www.masi.it), Castello di Romitorio (www.castelloromitorio.com). I ventiquattro migliori siti del vino italiano sono stati selezionati sulla base dell’impatto emozionale, la grafica, la navigabilità , l’innovazione, la semplicità di utilizzo, la completezza e la varietà dei contenuti e l’aggiornamento. La maglia nera in termini di presenza sul web spetta - a pari merito - a Piemonte e Toscana, guarda caso le due regioni storiche dell’enologia italiana: tranne poche eccezioni, i piemontesi e i toscani si fanno notare infatti per la grafica datata, la scarsità di contenuti, la tecnologia primitiva; per non parlare degli ancora numerosi produttori che addirittura non sono ancora sbarcati in rete. E’ invece la Sicilia, regione relativamente “giovane” nel mercato del vino, a svettare per creatività e innovazione tecnologica, con un livello medio di qualità che punta decisamente verso l’alto.

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