02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

AGI

Vini: i consumatori sono attenti a rapporto qualità-prezzo ... Le enoteche ed i winebar italiani sono sempre più affollati, e anche gli scaffali della Gdo aumentano continuamente l’offerta di vino. I consumatori si trovano così di fronte ad una scelta davvero complicata. Ma quali sono i fattori che determinano l’acquisto di una bottiglia piuttosto che un’altra? Il criterio principe è quello di tanti altri prodotti, ovvero il rapporto qualità/prezzo. Lo afferma il 60% degli enoauti (amanti di vino e web) che hanno risposto al sondaggio di www.winenews.it, e della Facoltà di Scienze Sociali, Politiche e del Territorio dell’Università del Salento. A seguire, per il 36%, la soddisfazione data da un precedente acquisto. Nel Belpaese enoico, che ha tanta parte della sua forza nel legame tra vini e territori, la natura autoctona dei vitigni viene indicata dal 27% di chi ha risposto, mentre la ricerca di sensazioni legate ai luoghi di origine dal 24%. Vengono poi il desiderio di provare nuovi gusti (18%) e il brand del produttore (16%). Risultano invece poco importanti ai fini della ripetizione del consumo, un po’ a sorpresa, il ricordo di un evento speciale o l’occasione in cui il vino viene bevuto. Il sondaggio, che ha coinvolto un campione di 300 enonauti, di età compresa tra i 20 e i 60 anni, era volto ad approfondire gli elementi che determinano la differente percezione d’immagine del prodotto vino, e quindi l’impatto che l’identità territoriale ha sul comportamento d’acquisto del consumatore, prendendo in esame alcuni tra i più importanti terroir dell’enologia italiana. In particolare, si è voluto individuare l’associazione mentale del territorio ai suoi vini, cercando di comprendere se i relativi ricordi siano dipendenti dai singoli brand (specifiche etichette o cantine di produzione) o dalle denominazioni di origine dei vini (Doc e Docg). Ciò che è emerso sono due opposti modelli di marketing enologico: da una parte le denominazioni-icona, quelle più note e prestigiose, dal Brunello di Montalcino al Barolo, dal Chianti Classico alla Franciacorta, dal Nobile di Montepulciano al Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, che garantiscono qualità e valore ai consumatori; dall’altra le denominazioni meno forti o poco conosciute, che vanno avanti grazie alla notorietà dei brand aziendali, di specifiche etichette o dei vitigni autoctoni del territorio.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024