Dall’Irpinia Aglianico 2018 di Donna Elvira della Campania al Barolo 2020 di Cabutto del Piemonte, regione che ritorna con un bianco prodotto da La Giustiniana Gavi, il Terre Antiche 2023, e, tra gli spumanti, con il Moscato d’Asti Massolino, in “buona compagnia” del Lambrusco di Sorbara Grasparossa Castelvetro Villa Cialdini 2024 di Cleto Carli. Per la prima volta il Wset, istituzione britannica che è ormai diventato uno “standard” internazionale nella formazione enologica, ha condiviso pubblicamente l’elenco completo dei vini utilizzati negli esami di degustazione validi per il diploma 2024/25: 42 in tutto, compresi i 4 italiani citati in precedenza. Le degustazioni valide per l’anno 2024/25 hanno presentato vini provenienti da 12 Paesi, tra cui Francia (i più numerosi), Austria, Cile, Germania, Portogallo, Australia e Stati Uniti, per “testare” i classici ma anche le tendenze emergenti.
Simon Milroy, Master of Wine e responsabile del diploma Wset, ha affermato come “il nostro compito è presentare agli studenti stili e livelli di qualità che riflettano il mondo del vino odierno, che si tratti di un raro Blaufränkisch del Burgenland, in Austria, o di un bestseller commerciale dell’Australia sud-orientale”.
Il Wine & Spirit Education Trust (Wset) è un ente certificatore e di beneficenza dedicato allo sviluppo e all’erogazione di qualifiche e corsi nel settore dei vini e dei liquori. Fondato nel 1969 per il commercio vinicolo del Regno Unito, il Wset è cresciuto fino a diventare un punto di riferimento mondiale nel settore. Le qualifiche Wset sono disponibili tramite una rete di oltre 800 Approved Programme Providers (App) attivi in oltre 70 Paesi (anche in Italia) e in 15 lingue, italiano compreso, con migliaia di studenti candidati ogni anno. Una realtà da sempre proiettata nel futuro (con corsi dedicati anche a birra e sakè), e con una scuola a Londra, la Wset School London.
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