Tra tante notizie negative che arrivano in questi giorni per l'economia italiana, ogni dato positivo è degno di risalto. E così, emerge che nei primi 3 mesi del 2014 sembra essersi invertita la rota del “credit crunch” per le aziende agricole: +1,2% i finanziamenti bancari al settore sul 2013, e +0,7% sul trimeste precedente, secondo le analisi di “AgrOsserva”, l’Osservatorio Ismea-Unioncamere sulla congiuntura dell’agroalimentare italiano e i dati Istat. Un dato, peraltro, come spesso capita quando si parla di agricoltura, in controtendenza, visto che “nei primi tre mesi del 2014 - sottolinea Ismea - lo stock del credito in generale si è ridotto del 2,7% sullo stesso periodo del 2013, mentre il confronto con il precedente trimestre indica un incremento dell’1,9%”.
“Non è solo l’agricoltura, ma un po’ tutto il settore agroalimentare - spiega ancora l’Ismea - a beneficiare di una maggiore apertura del sistema creditizio. L’industria alimentare, nel trimestre analizzato, non ha aumentato la consistenza come rilevato per le imprese agricole, ma ha mantenuto se non altro lo stock di finanziamenti dell’anno scorso, riuscendo a incrementarlo del 3% rispetto al precedente trimestre. L’agricoltura - prosegue l’analisi - si distingue anche per un più basso indice di sofferenza rispetto ad altri settori. I dati più aggiornati dimostrano che nelle campagne le aziende/imprenditori che non riescono ad onorare i loro debiti (si parla tecnicamente di tasso di decadimento) sono lo 0,4% del totale, contro lo 0,7% rilevato per la totalità dei settori economici”.
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